Se il 31 marzo non viene prorogato lo stato di emergenza per il Covid- 19

Lo stato di emergenza introdotto il 31 gennaio 2020 dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stato prorogato più volte. Le ultime tre proroghe sono state decise, in successione, ad aprile, luglio e dicembre 2021 dal premier Mario Draghi. Nell’ultimo decreto vi è stato un passaggio parlamentare così da regolare l’eccezionalità della situazione pandemica. Ora questo provvedimento potrebbe terminare il 31 marzo (data di scadenza dell’ultimo provvedimento) se la curva derivante dalla variante Omicron dovesse appiattirsi fino ad essere gestibile per l’impatto sul sistema ospedaliero. Tutte le proiezioni ne indicherebbero la possibilità. L’eventualità avrebbe ripercussioni su due aspetti importanti della nostra società: il lavoro e la gestione stessa del sistema sanitario. Senza un’altra proroga andrebbe soprattutto regolamentato il lavoro da remoto. Vi è infatti la necessità di accordi individuali visto come il settore privato è regolamentato dal nuovo protocollo dello smart working siglato il 7 dicembre. Lo stato d’emergenza consente invece, sia ai dipendenti pubblici sia a quelli privati, di ricorrere allo smart working derogando ad accordi sindacali o individuali con l’azienda. Quando si tornerà alla situazione ordinaria invece le norme che regolano il lavoro da casa seguiranno le linee guida del protocollo tramite accordo individuale tra azienda e lavoratore.

Diverso è per la Pubblica amministrazione dove invece gli accordi individuali sono già realtà. 

Per quanto riguarda invece la soluzione più plausibile nella gestione sanitaria, qualora dovesse essere archiviato il periodo emergenziale, vi sarebbe un graduale passaggio di poteri alle regioni riguardo la campagna vaccinale.

Verrebbero infatti smontati una buona parte degli hub vaccinali così da incanalare la campagna a medici di famiglia, pediatri e strutture ospedaliere. Così come è sempre stato in precedenza. L’obbligo vaccinale per gli over 50 poi scade il 15 giugno. Potrebbe non essere prorogato, ma nel mentre chi lo bypassa può andare incontro a sanzioni.

Bachisio Zolo

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