A Roma celebrata la quindicesima Giornata nazionale del Braille

Il 21 febbraio si è celebrata a Roma la quindicesima edizione della Giornata nazionale del Braille. Il braille è un importante strumento di inclusione sociale e in Italia lo usano 2 milioni di ciechi assoluti e ipovedenti. Fu inventato da Louis Braille nel 1829 e consiste in un codice alfabetico composto da sei puntini (a volte otto) distribuiti in uno spazio rettangolare grande come il polpastrello del dito indice. In questo modo si possono ottenere fino a 64 combinazioni di punti e comunicare oltre alle lettere, anche segni di interpunzione, numeri, simboli matematici, musicali. Il codice Braille è usato in quasi tutti i Paesi del mondo o, almeno, dove si adatta alle lingue nazionali. La Giornata che ricorda il codice Braille fu istituita nel 2007 e coincide con la giornata mondiale della difesa dell’identità linguistica dei popoli e delle minoranze. Una ricorrenza istituita per ribadire l’importanza di questo strumento e le sue molteplici applicazioni pratiche, legate all’inclusione delle persone cieche e ipovedenti che in Italia sono circa due milioni. È importante studiare e far studiare il Braille aumentando le ore di formazione e il numero di operatori che lo insegnano. È anche importante sensibilizzare le istituzioni sulle opportunità di integrazione e dialogo attraverso le nuove tecnologie in grado di assistere meglio. Per affrontare questi temi, l’Uici così come Ierfop promuovono decine di iniziative sul territorio e questo per arginare i rischi di un analfabetismo strisciante favorendo così l’integrazione scolastica ed extra scolastica delle persone con disabilità anche attraverso il potenziamento delle professionalità degli operatori che quotidianamente sono in contatto coi minori.

Bachisio Zolo

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