Facebook, Instagram e Tiktok: come funziona l’accessibilità?

Immagini, video, foto ed emoji: la comunicazione sui social si fa sempre più visiva e quindi più difficoltosa per le persone con problematiche legate alla vista.

Infatti, se la lettura dei testi è ovviata dagli screenreader (i software che vocalizzano i contenuti di siti Internet, file e messaggistica), cosa succede quando una persona cieca o ipovedente si trova di fronte un contenuto prettamente visivo come ad esempio una foto?

Il testo alternativo

L’intelligenza artificiale viene in aiuto di questi utenti, seppur nei limiti, generando una descrizione automatica del contenuto multimediale. Purtroppo, spesso queste descrizioni non sono accurate e talvolta non riescono a riprodurre il testo contenuto nell’immagine, così ci si trova di fronte a una situazione in cui l’unica informazione che arriva a una persona cieca o ipovedente è la seguente:

Immagine che contiene testo

Descrizione generata automaticamente

Questo capita soprattutto quando si postano foto di libri e locandine e rende impossibile l’interazione degli utenti con disabilità visiva i quali si trovano così costretti a chiedere nei commenti una descrizione dell’immagine.

Cosa fare, allora?

La funzione “Testo Alternativo” presente sia su Facebook che su Instagram, consente agli utenti di inserire un testo personalizzato in sostituzione del testo automatico. Diventa così possibile generare una descrizione dettagliata e creativa delle proprie immagini, rendendole così realmente accessibili.

Altre opzioni

Sia Facebook che Instagram hanno un centro assistenza con una sezione dedicata all’accessibilità dove è possibile selezionare le opzioni relative ai sottotitoli, alle dimensioni del testo e ai lettori di schermo.

Su Tiktok, oltre alle opzioni appena elencate, è possibile disattivare la riproduzione automatica di quei video che contengono animazioni ed effetti ottici fastidiosi per gli utenti fotosensibili o con problemi di epilessia.

Se si sceglie questa opzione, la piattaforma provvederà a rimuovere i video fotosensibili in automatico.

Roberta Gatto

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