Disability Card, tanti vantaggi, ma troppe lungaggini per ottenerla

La Disability Card permette l’accesso a servizi gratuiti o a costo ridotto in materia di trasporti, cultura e tempo libero sul territorio nazionale e in altri Paesi dell’Unione europea. Si tratta della Carta Europea della Disabilità ed è una tessera che permette l’identificazione ufficiale di soggetti con disabilità per l’accesso a servizi e benefici. È stata messa a norma in tutti i paesi dell’Unione Europea e viene riconosciuta come documento ufficiale e strettamente personale. A tutti questi vantaggi però, si riscontra la lungaggine nei tempi di consegna da parte dell’Inps. Proprio l’Istituto previdenziale, ultimamente ha annunciato il restringimento dei tempi di consegna. Si vedrà.

I vantaggi

La Disability Card ha come obbiettivo il mutuo riconoscimento della condizione di disabilità fra i Paesi aderenti.

La Card è un tesserino simile a quello sanitario e il cittadino con disabilità in possesso di verbali cartacei (se precedenti al 2010 da allegare alla domanda) può richiederla secondo le modalità espresse nella circolare Inps 853 del 22.02.2022, ovvero tramite una procedura online (necessario Spid) a questo link https://www.inps.it/prestazioni-servizi/carta-europea-della-disabilita-d…).
La Disability Card viene spedita a casa riportando la fotografia del titolare, il suo nome, cognome e data di nascita. Riporta anche il numero seriale e la data di scadenza del documento (10 anni dal rilascio) aggiunto un QR-Code contenente unicamente le informazioni relative all’esistenza della condizione di disabilità (senza ulteriore specificazione sulla sua natura), la scritta “EU Disability Card” in Braille e l’indicazione dei casi in cui il titolare necessiti di accompagnatore o di un maggiore sostegno.

No ad altri documenti

Quando il possessore della Disability Card mostra il tesserino viene esonerato dal dover esibire altre certificazioni che attestino la sua disabilità. E questo, sia che si tratti di soggetti pubblici quali enti, uffici amministrativi e sanitari, sia a quei soggetti privati che hanno sottoscritto apposite convenzioni.

Si tratta di uno strumento molto utile per favorire l’inclusività delle persone con quelle che vengono spesso definite “disabilità invisibili”, spesso insensatamente escluse. In questo modo, infatti, vengono agevolate nel conseguimento di benefici, supporti e opportunità utili alla promozione dei propri diritti.

Bachisio Zolo

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