Grande interesse alla prima conferenza internazionale sulla Longevità in Israele
Tra il 26 e il 27 marzo, alla Bar Ilan University di Ramat Gan, nel distretto di Tel Aviv, si è svolta la prima conferenza internazionale della longevità.
Tra i 32 Paesi rappresentati alla conferenza, per la Sardegna c’era il presidente dell’Associazione Mondiale della Longevità Roberto Pili, Donatella Petretto e Grazia Fenu dell’Università di Cagliari e Sassari e Flavio Cabitza, presidente dell’associazione per la tutela dell’identità ogliastrina e Barbagia di Seulo.
E sarà la Sardegna, precisamente l’Ogliastra, a ospitare la seconda conferenza internazionale questo settembre.
La conferenza e gli obiettivi
La conferenza, intitolata «Longevity Nation – Enhancing Researche development and education for Healty Longevity» (Longevity Nation – Migliorare la ricerca, lo sviluppo e l’istruzione per una longevità sana) si pone come obiettivo quello di costruire programmi di supporto alla ricerca e sviluppo e all’istruzione della longevità.
Come si legge sul sito Longevity Nation, «questa conferenza esplorerà le interrelazioni interdisciplinari di scienza, tecnologia e società nell’affrontare le sfide dell’invecchiamento della popolazione. Riunendo voci di spicco nello spazio della longevità; la conferenza intende contribuire ad aumentare la sinergia di scienza, tecnologia e invecchiamento della società e contribuirà a far progredire soluzioni scientifiche e tecnologiche etiche per una longevità sana a beneficio dell’intera società».
L’intervento della delegazione italiana
Il presidente della comunità mondiale della longevità Roberto Pili, nella seconda giornata di lavori, ha tenuto un intervento dal titolo “Criteri di valutazione clinica per l’invecchiamento, riconoscere l’invecchiamento degenerativo come condizione medica”.
Roberto Pili
Il presidente Pili da anni studia il fenomeno delle Blue zone, le Zone blu di cui in Sardegna (in Ogliastra e Barbagia) se ne registra una delle cinque complessive esistenti nel mondo. Le altre sono in Grecia, nell’isola Ikani, in Giappone a Okinawa, in Costa Rica a Nicoya e in California a Loma Linda.
«È importante», sottolinea Roberto Pili, «costruire programmi di supporto alla ricerca e sviluppo e all’istruzione della longevità così da riuscire ad affrontare al meglio un problema di cui il mondo e l’Italia si troverà presto investita nel suo carico».
Emanuele Boi