Nelle Marche, l’etichetta del vino è in Braille

L’azienda vinicola dell’azienda Castrum Morisci di Fermo ha deciso di realizzare etichette in Braille per permettere così anche ai consumatori non vedenti di conoscere le caratteristiche del prodotto. Una scelta inclusiva che va ad affiancarsi a quella della sostenibilità, che da sempre caratterizza la produzione dei vini del territorio.

«Abbiamo adottato le etichette in Braille quando è nata l’azienda, nel 2016» spiega il titolare della cantina Luca Renzi all’incontro organizzato dalla Regione sul tema “L’agricoltura sociale nelle Marche”. «Ci siamo resi conto che dovevamo comunicare informazioni ai consumatori e però un non vedente non avrebbe potuto avere accesso, a meno che non avessimo adottato una soluzione specifica».

L’azienda Castrum Morisci vanta dieci ettari completamente biologici e la produzione aziendale si aggira intorno alle 45-50mila bottiglie, tutte con etichetta in Braille.

Agricoltura inclusiva

Altro esempio di agricoltura inclusiva viene infatti dai ragazzi della Locanda del Terzo Settore centimetro 0 di Pagliare del Tronto (Ascoli Piceno) dove sono coinvolti giovani con disabilità e dove coniuga la produzione agricola sostenibile con l’attività di ristorazione, recupero creativo e design.

Roberta Gatto

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