Disabilità nella Storia: parliamo di Laura Bridgman (1829-1889)

Laura Dewey Bridgman
Dopo aver parlato di Julia Brace, la protagonista della nostra rubrica dedicata alle grandi figure di persone disabili nella storia è questa volta il turno di Laura Dewey Bridgman. Nata nel New Hampshire ad Hanover il 21 dicembre 1829, proviene da una famiglia di agricoltori. Ha soltanto due anni quando contrae la scarlattina in seguito alla quale perde la vista, l’udito, l’olfatto e in parte il gusto.
Le foto che la ritraggono ci restituiscono l’immagine di una donna esile, abbigliata secondo la rigida moda ottocentesca, con i capelli raccolti e con indosso una mascherina a coprire gli occhi.
Sarà soltanto in età matura, infatti, che la Bridgman indosserà uno dei primi occhiali da sole. Fino ad allora, però, coprirà la parte superiore del viso con fasce verdi rivestite internamente di tessuto bianco, legate dietro la nuca con dei nastri.
L’infanzia
Le capacità comunicative di Laura vengono fortemente compromesse dalla sordocecità. Nonostante la bambina sviluppi una forma di comunicazione gestuale, ha difficoltà a farsi capire e spesso si dimostra capricciosa e preda di attacchi d’ira ai quali i famigliari devono rispondere con l’uso della forza. Non risulta quindi difficile comprendere perché, nell’ottobre del 1837, la piccola Laura venga affidata alle cure di Samuel Gridley Howe, direttore della Perkins School for the Blind. Howe, avendo sentito parlare di Laura, è convinto di poterle dare un’istruzione, sperimentando un metodo che non si basi sulla lingua dei segni. Grazie alla propria tenacia e a quella di Howe, Laura impara l’inglese, dapprima abbinando delle targhette con lettere in rilievo a oggetti di uso comune, poi rimettendo insieme le lettere tagliate per dare un nome agli oggetti. La bambina impara così anche il concetto di scrittura e si fa via via più curiosa, vuole conoscere il nome di qualunque cosa le capiti sotto mano e amplia notevolmente il proprio vocabolario.
Le nuove conoscenze linguistiche acquisite, le consentono di prendere parte alle lezioni con gli studenti ciechi, ottenendo gli stessi risultati dei compagni in materie quali lettura, scrittura, geografia, aritmetica, storia, grammatica, algebra, geometria, fisiologia, filosofia e storia.
La fama
In seguito ai successi ottenuti, Laura e il suo mentore diventano famosi a livello internazionale nell’àmbito dell’educazione delle persone sordocieche. Nel 1842, lo scrittore britannico Charles Dickens rimane talmente colpito dalla ragazzina, incontrata durante una visita all’istituto, da dedicarle uno spazio nel libro American Notes, paragonandola a «una prigioniera liberata dalla cella d’isolamento grazie all’istruzione».
L’età adulta
Nel 1850 Laura lascia la Perkins per tornare dalla famiglia. Purtroppo, l’ambiente domestico non è il luogo ideale per una giovane donna sordocieca come lei. La solitudine, unita alla mancanza di stimoli, la debilita anche sul piano fisico. Laura viene spesso lasciata da sola dai famigliari, impegnati a lavorare nei campi e soffre per la mancanza di interazioni sociali e intellettuali.
Fortunatamente, anche grazie a un’amica della giovane, la signorina Dorothea Dix, Laura riesce a fare ritorno alla Perkins, dove Howe si assicura che le sia assegnato un alloggio.
È qui che Laura trascorre il resto della propria vita, in uno dei quattro cottage con gli studenti, in quella che lei chiama la sua “casa soleggiata”.
Alla Perkins si dedica ai lavori domestici, trascorre il tempo libero leggendo, soprattutto la Bibbia, ricamando e vendendo poi i propri lavori per comprare regali ai conoscenti e fare piccole donazioni ai poveri. Grazie alla dattilografia tattile scrive lettere ad amici e famigliari, cui fa visita durante l’estate, mentre scrive a mano un racconto della propria vita, datato 1885 e giunto fino ai giorni nostri.
Nel racconto, Laura ricorda la Perkins come «una dimora deliziosa. Ho vissuto con il dottor Howe e sua sorella per molti mesi. Ho ricevuto un regalo fantastico e adorabile da una signora molto gentile e ricca, la signora Clifford. Una bellissima bambola e una grande scorta di porcellane così delicate».
Il 24 maggio 1889, Laura Bridgman si spegne alla Perkins all’età di cinquantanove anni dopo diverse settimane di malattia. Laura è considerata una delle prime donne sordocieche, insieme a Julia Brace, ad aver ricevuto un’istruzione formale negli Stati Uniti.
Roberta Gatto
1 commento
sono da sempre molto partecipe dell’evoluzione culturale della disabilità del secolo scorso e delle donne a cui hanno avuto la fortuna o la caparbietà nell’ imporsi in una società esclusivamente patriarcale.