Disabilità nella Storia: Maud Lewis (1903 – 1970)
Maud Kathleen Lewis (il cui cognome da nubile è Dowley), nasce il 7 marzo 1903 in Nuova Scozia, probabilmente a Yarmouth. I genitori sono John e Agnes Dowley, poverissimi, ma pieni di affetto per la figlia nata con una malattia che le causa forti dolori. Maude soffre infatti di artrite reumatoide, una malattia infiammatoria che ne limita i movimenti, ma non il pensiero e la creatività.
Nonostante la malattia di cui soffre le renda la vita difficile, Maude non perde mai il sorriso e la gentilezza che la caratterizzano. Timida e dolce, più piccina dei coetanei, l’artrite le deforma le dita, le incurva le spalle e la sua andatura è claudicante. Caratteristiche, queste, che la rendono bersaglio dei bulli e la spingono ad abbandonare la scuola a 14 anni.
In casa riceve attenzioni e cure dai genitori, soprattutto dalla madre Agnes che le insegna a dipingere. All’inizio sono cartoline di Natale dipinte ad acquarello, che Maude realizza per venderle a 20 centesimi di dollaro e raccogliere così qualche soldo per la famiglia.
Il formato piccolo le è congeniale, impossibile affrontare la pittura di grandi tele (in tutta la carriera dipinge soltanto 5 tele di 60 x 90). Colori e pennelli presto diventano amici insostituibili per Maude, costretta a rinunciare alla grande passione per il pianoforte a causa dell’artrite. Lo spirito combattivo e la voglia di non arrendersi che la caratterizzano le permettono di affrontare le difficili prove che la vita le pone davanti di continuo, senza mai perdere la speranza.
L’età adulta
Alla morte dei genitori, avvenuta tra il 1935 e il 1937, il fratello Charles la estromette dall’eredità di famiglia e Maude si ritrova così senza mezzi di sostentamento. Sola, senza un lavoro e afflitta dall’artrite, sarebbe stato facile arrendersi alle avversità. Invece, questa giovane donna straordinaria non si perde d’animo e si trasferisce da una zia nella cittadina di Digby, dove conosce il suo futuro marito: Everett Lewis. Questi risiede a Marshalltown, nella stessa contea dove vive Maude, e di mestiere fa il venditore ambulante di pesce. Everett non è di certo un principe azzurro. A 40 anni è scapolo, rozzo e semianalfabeta. E gli serve una domestica.
Galeotto fu l’annuncio
Per questo, l’uomo decide di pubblicare un annuncio su un giornale locale. Quando Maude bussa alla sua porta per farsi assumere come domestica tuttofare, Everett si ritrova davanti una donna piccola e mite, simile a una fatina dei boschi, dai modi gentili e sempre pronta a sorridere. Eppure, Maude ha alle spalle una relazione finita male con il giovane Emery Allen e una figlia, Catherine, data in adozione a una famiglia benestante. Una figlia non riconosciuta dal padre e che Maude non rivedrà mai più.
Una nuova vita
Grazie alle sue qualità, Maude fa breccia nel cuore di Everett e nel 1938 i due si sposano. Il loro nido d’amore è la casa di Everett, un piccolo monolocale senza elettricità né acqua corrente, un capanno dal tetto spiovente esposto alle intemperie e ai rigidi inverni sull’Oceano Atlantico.
All’interno, è riscaldata da una stufa in ghisa che i coniugi usano anche per cucinare. Nonostante le condizioni in cui versa la casa, Maude riesce a ritagliarsi uno spazio in cui creare un suo piccolo mondo fatato. Nella soffitta, dove la sera lei e il marito si ritirano per dormire, Maude ricava un piccolo studio dove dipingere le sue amate cartoline.
Maude le vende in giro per la contea, quando accompagna Everett nel quotidiano giro del pesce, conquistando così l’apprezzamento della clientela e cominciando a comprendere la portata del proprio talento.
Spronata dal marito che le compra un set di colori a olio e le intaglia piccole tavole di legno su cui dipingere, Maude si dedica alla pittura con passione. Mentre l’artrite avanza e le rende impossibile svolgere i lavori domestici, lei continua a creare il suo mondo incantato dipingendo le porte, la carta da parati, persino le teglie e il lavabo.
Tra i soggetti preferiti troviamo foglie, farfalle, boccioli, uccelli. Ben presto, la casa dei Lewis diventa un piccolo capolavoro che attira folle di curiosi. All’ingresso dello sterrato su cui sorge, al civico 1 sulla Highway, viene affisso un cartello con l’annuncio di dipinti in vendita.
Al costo di due o tre dollari si possono comperare le opere di Maude, realizzate con pittura a olio non diluita. Come dichiara lei stessa, i suoi soggetti provengono dai ricordi d’infanzia, dai pochi viaggi compiuti in città e da ciò che vede dalla finestra. Nei suoi lavori trovano spazio bambini che pattinano, barche galleggianti e alberi fioriti. I soggetti preferiti sono i gatti e i campi di tulipani.
La fama
Nel 1964 il giornale di Toronto, «Star Weekly», pubblica un articolo su di lei e l’anno successivo la Cbc realizza un servizio trasformandola in un personaggio di culto. I prezzi delle sue opere raddoppiano arrivando a dieci dollari (oggi ne valgono circa 50mila) e persino il presidente Nixon le commissiona due lavori.
Ultimi anni
Gli ultimi anni di Maude sono segnati dal peggioramento delle sue condizioni di salute. La piccola casa dove vive è insalubre e inadatta a una persona con una problematica come la sua. Nel 1970, all’età di 67 anni, si spegne nel nosocomio di Digby, a causa di una polmonite. L’esposizione ai fumi della stufa e alle vernici contribuirono a peggiorare le sue condizioni.
Viene sepolta in una tomba per indigenti, dentro una bara per bambini. Dopo la sua scomparsa, stando alle voci, un gruppo di truffatori comprendente il marito continuò a creare opere a suo nome. Una volta scomparso anche Everett, nel 1979, la casa cominciò ad andare in rovina. Un gruppo di cittadini, che considerava la dimora come un monumento, fondò la Maud Lewis Painted House Society, con lo scopo di ristrutturarla.
Nel 1984 la casa venne venduta alla Provincia della Nuova Scozia e presa in cura dalla Art Gallery of Nova Scotia. Dopo essere stata smontata, restaurata e rimontata all’interno della galleria, è ora parte permanente della mostra di Maud Lewis. A lei è ispirato il film del 2016 diretto da Aisling Walsh con protagonisti Sally Hawkins e Ethan Hawke dal titolo: “Maudie – Una vita a colori”.
Roberta Gatto