Fish e Fand bocciano la manovra Meloni
Le due principali organizzazioni italiane che tutelano i diritti delle persone con disabilità fanno i conti e sostengono che i fondi messi a disposizione dal Governo Meloni sono insufficienti per coprire il fabbisogno delle persone con disabilità.
La Federazione italiana per il superamento dell’handicap e la Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità ricordano le difficoltà vissute dalle persone fragili della società: carenza di servizi, sostegno scolastico e inclusione lavorativa in primo luogo.
Fish e Fand nei giorni scorsi sono state sentite in audizione dalle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Entrambe ritengono come non sia stata riservata alcuna attenzione alle necessità delle persone con disabilità: la misura è data dalle scarse risorse stanziate per l’assistenza. «Quello che chiediamo», dice il presidente di Fand e Anmic, Nazaro Pagano, «è una maggiore attenzione per una fascia di cittadini che vive in condizioni di fragilità e di precarietà estreme».
All’audizione, le due associazioni avevano dato una serie di indicazioni per intervenire con appositi investimenti.
Secondo la Fish, occorre incrementare il Fondo per la non autosufficienza con 500 milioni (913 milioni è la cifra attuale), poi serve un drastico aumento dei fondi per i progetti di vita indipendente: agli attuali 14 milioni annui ne andrebbero aggiunti altri 100. Cento milioni servirebbero anche al Fondo per l’implementazione dei Progetti di vita, al momento dotato di 25 milioni; altri 40 milioni sarebbero utili al Fondo nazionale per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione: per ora ce ne sono 200.
L’elenco è lungo. Come la richiesta di 100 milioni di euro per il Fondo caregiver familiari (al momento dispone di 50 milioni), la richiesta di innalzare le soglie reddituali per fare in modo che i figli con disabilità risultino a carico, aumentare di 80 milioni di euro il Fondo nazionale per l’inserimento lavorativo (ora è di 73 milioni), incrementare di 100 milioni di euro il Dopo di noi (ora dispone di 76 milioni).
Infine, si chiede l’aumento delle pensioni di invalidità civile sino a 534 euro come l’assegno sociale e di modificare Opzione donna, riportando a 58 anni i requisiti d’accesso al beneficio per le mamme caregiver e le lavoratrici con disabilità.
Il rischio, sottinteso, è quello di un ulteriore taglio di servizi e prestazioni. Per il presidente Fish Vincenzo Falabella, «la Legge di Bilancio si presenta con provvedimenti di impatto limitato rispetto alle necessarie esigenze dei cittadini e cittadine con disabilità». Sempre secondo Falabella, l’assenza di risorse per le riforme relative alla non autosufficienza e alla disabilità rendono irricevibili gli interventi previsti da questo Governo.
Giuseppe Giuliani