Aics presenta Playinc4Kids

Un progetto che guarda a bambine e bambini (tra i 6 e i 13 anni) con disabilità intellettive punta al loro coinvolgimento in tutte le attività che ruotano attorno allo sport.

Playinc4kids punta ad abbattere i pregiudizi e a creare inclusione e sotto il coordinamento di Aics (Associazione italiana cultura e sport) chiama in campo l’Università di Bologna (Dipartimento di Psicologia dello sviluppo e di Scienze dell’educazione) e l’associazione Around Sport.

Questo per quanto riguarda l’Italia, ma in Europa sono coinvolte altre cinque organizzazioni. L’obiettivo è quello di “creare” un metodo scientifico che favorisca l’inclusione dei bambini con disabilità cognitive: non soltanto giocare nello stesso momento e nello stesso posto, ma stare  assieme: bambini con disabilità e bambini normodotati.

Si parte con la conoscenza della realtà, cioè delle società sportive Aics esistenti e di quello che fanno in questo ambito, valutando soluzioni trovate e risultati ottenuti.

Un gruppo di allenatori di tre diversi Paesi europei affronterà un periodo di formazione internazionale per capire come applicare il metodo e poi ne testerà l’applicazione sul campo seguendo diversi gruppi di bambini con e senza disabilità. Il progetto coinvolge in tutto almeno 300 piccoli atleti e insieme ai loro genitori, saranno coinvolti in allenamenti, competizioni ed eventi sportivi aperti in strutture adattate alle loro esigenze speciali. Questi ambienti metteranno l’inclusione al centro del gioco, mantenendo allo stesso tempo un alto livello di intensità per i bambini cosiddetti “normodotati”, promuovendo le competenze del 21° secolo per tutti.

Progettato e coordinato da Aics, il progetto è finanziato dal programma Erasmus Plus Sport e partecipato, oltre che da Unibo e Around Sport, anche da Hla (Croazia); NK Istra 1961 (Croazia); Ucef (Spagna), Aura Fundaciò (Spain); Csit (Austria). Durerà fino al 2027.

Per informazioni: internationalaffairs@aics.info. Obiettivi alti, rivolti in ultimo a bambine e bambini tra i 6 e i 13 anni, ma prima agli allenatori che saranno formati a gestire e organizzare programmi sportivi di squadra inclusivi.

Giuseppe Giuliani

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