Ierfop, corso di Braille a Terni con l’insegnante Paola Torcolini
I saluti “istituzionali” all’inizio del corso li hanno dati il presidente Ierfop Roberto Pili e il direttore della Formazione Bachisio Zolo dalla sede di Cagliari. Così la docente Paola Torcolini ha dato inizio al corso di Braille strutturato in 40 ore di lezioni teoriche e pratiche in presenza nei locali dello studio di psicoterapia PsyUP di Terni.
L’obiettivo posto
«Lo scopodel corso» spiega il presidente Ierfop Roberto Pili, «è di fornire agli allievi le conoscenze di primo livello della letto-scrittura necessarie a scrivere e leggere in Braille». Le ragioni? «È importante» sottolinea ancora Pili, «incoraggiare e favorire l’integrazione e l’autonomia dei non vedenti e degli ipovedenti».
Attraverso la scrittura Braille, si avvia un percorso di comunicazione dei ciechi e ipovedenti altrimenti impediti dalla scrittura in nero.
«A conclusione del corso» spiega il direttore della Formazione Ierfop Bachisio Zolo, «gli allievi avranno acquisito la capacità di utilizzare la tavoletta Braille e il punteruolo così da scrivere le lettere dell’alfabeto Braille insieme ai segni di interpunzione e i numeri». Acquisizioni non da poco, «perché viene permesso così» sottolinea Zolo, «di poter leggere informazioni e istruzioni in Braille presenti nelle pubbliche istituzioni, siti e gallerie d’arte che ormai si stanno sempre più diffondendo».
La docente Paola Torcolini
«Una volta che si riesce a comprendere e trasferire i contenuti di un testo in Braille» spiega la docente Paola Torcolini, «viene così “aperto” un nuovo linguaggio e si è in grado così di descrivere il funzionamento della dattilo-braille». Il corso non è però solo per i non vedenti. «Le lezioni» spiega ancora Paola Torcolini, «sono rivolte anche agli insegnanti, educatori, psicologi, logopedisti, assistenti sociali». Cioè, alle figure professionali che più hanno contatto e rapporti con i non vedenti e con i quali si apre uno nuovo sistema di comunicazione.
Contenuti del corso
Il programma del corso prevede un’introduzione alla storia del sistema Braille e alla Tiflodidattica e cioè l’uso di strumenti ad hoc. Seguono esercitazioni pratiche sulla scrittura e lettura con strumenti specifici come tavolette e punteruoli. Non solo: agli allievi verranno spiegati alcuni ausili per il disegno in rilievo come il cuscinetto in gommapiuma e il Piano in gomma questi ultimi indispensabili soprattutto per la scuola dell’infanzia così da poter approfondire le esigenze del bambino cieco accompagnandolo con metodo ad apprendere i prerequisiti tattili.
Senza tralasciare il Casellario Romagnoli, strumento composto da 280 caselle a base quadrata di cm 2×2. La scatola ha in dotazione 96 parallelepipedi colorati ognuno dei quali misura cm 1,8×1,8×4,5 da inserire nelle caselle. Si tratta di uno strumento indispensabile per la conoscenza della matematica e l’avvio verso le prime operazioni.