8 marzo: Giornata Internazionale della Donna
Sabato 8 marzo 2025 ricorre la Giornata Internazionale della Donna. Non una festa, bensì una celebrazione del coraggio e delle conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne.
Un modo per ricordare le battaglie del passato e quelle che ancora affrontano tutti i giorni per una società più giusta e inclusiva. Perché la discriminazione è ancora viva, sul lavoro e in famiglia, nelle istituzioni e nel mondo della cultura e dello spettacolo. Perché ancora oggi le donne devono fare i conti con modelli e retaggi di un passato che non vuole saperne di tramontare.
L’origine della Giornata
L’8 marzo non è tuttavia la prima data scelta per questa celebrazione. La prima Giornata della donna è infatti stata istituita negli Stati Uniti il 28 febbraio 1909 in memoria dello sciopero delle camiciaie newyorkesi.
In seguito, la Giornata venne celebrata anche in Europa per supportare le donne nel suffragio universale e la data venne fissata l’ultima domenica di febbraio. In Italia la prima celebrazione della Giornata fu il 22 marzo 1922.
La scelta dell’8 marzo tra storia e leggenda
Storicamente, la prima celebrazione dell’8 marzo si ha nel 1914, una domenica. Ma a istituire l’8 marzo per la ricorrenza fu il leader russo Vladimir Lenin dopo la rivoluzione bolscevica, in seguito alla quale le donne ottennero diritto di voto.
Secondo la leggenda, la data dell’8 marzo sarebbe invece dovuta alla repressione di uno sciopero di operaie tessili avvenuta appunto l’8 marzo 1857 a New York. O ancora, a un presunto incendio in una fabbrica di camicie sempre a New York, l’8 marzo 1909. Pare tuttavia che suddetto incendio non sia avvenuto in tale data, bensì il 25 marzo 1911, causando 140 mila vittime.
Significato della Giornata
Al di là dell’aspetto meramente commerciale, la Giornata vuole essere un’occasione per riflettere sul ruolo della donna nella società attuale, tra luci e ombre.
La violenza di genere e le discriminazioni sono purtroppo uno stigma che affligge ancora la società occidentale e non solo. Senza addentrarci in quelle culture che praticano abusi su bambine e adolescenti (dai matrimoni combinati all’infibulazione, pratica che consiste nel rimuovere parte dei genitali esterni femminili per impedire il piacere sessuale), potrebbe sorprendere il caso di un Paese tra i più moderni al mondo, ovvero il Giappone.
Le donne in Giappone
Il Sol Levante è un esempio di società moderna dove passato e futuro si fondono in un mix originalissimo e pieno di contraddizioni.
Nella società nipponica, però, le donne sono ancora lontane dal raggiungere l’uguaglianza di genere. Secondo il report 2023 del World Economic Forum (un indice della disparità fra uomini e donne in un determinato Paese sulla base di opportunità e possibilità di partecipare all’economia, istruzione, salute, aspettativa di vita e rappresentatività politica), il Giappone si classifica come 125esimo di 146 Paesi.
Sul lavoro, inoltre, le possibilità di carriera sono molto limitate, in primis dalla cultura che vede le donne impegnate a prendersi cura della casa e dei figli. In Giappone viene data molta importanza agli straordinari e agli incontri dopo il lavoro, attività precluse alle donne con figli.
L’8 marzo per una società più giusta
La Giornata Internazionale delle Donne dovrebbe essere quindi un modo per riflettere sulle differenze di genere e sulle strategie per superarle, realizzando una società più inclusiva a livello globale.
Le mimose, le feste nei locali, l’aspetto più superficiale della Giornata possono essere modi piacevoli e divertenti per evadere dalla routine, ma affrontare i problemi ancora esistenti è la vera sfida e potrebbe rivelarsi il modo più soddisfacente per celebrare la ricorrenza.
Roberta Gatto