Il Bar didattico del Santa Marta di Pesaro

È il bar dell’Istituto professionale statale per i servizi alberghieri e la ristorazione. Si chiama didattico perché consente ai ragazzi di fare esperienza diretta per quella che sarà la loro professione del futuro.

Ora, le porte si aprono al pubblico due volte alla settimana per servire le colazioni e proporre i prodotti realizzati nelle cucine della scuola. E sin qui c’è un istituto che offre un’opportunità di esperienza e crescita ai propri studenti, ma l’attenzione nei confronti dell’inclusione va oltre il progetto iniziale.

Il progetto iniziale

Il bar Santa Marta nasce come un laboratorio rivolto agli studenti con disabilità e i risultati raggiunti attraverso questo percorso vengono ora presentati alla comunità pesarese. I ragazzi che gestiscono il bar sono la dimostrazione che le capacità acquisite nel periodo di formazione e, soprattutto, l’autonomia raggiunta possono essere utili anche nel mercato del lavoro. Tutto parte da un’idea del gruppo di sostegno e dal laboratorio si passa alla simulazione di attività di un’azienda. Nel periodo del lockdown, quel progetto compie un ulteriore passo in avanti e dalla simulazione si passa al servizio interno. 

L’inclusione

L’attenzione nei confronti della disabilità emerge anche da altri particolari: il menù del locale è scritto anche in Braille, così da rendere autonome le scelte anche delle persone non vedenti. E su una tovaglietta è stata scritta la ricetta delle pizzette con il sistema della comunicazione aumentativa in modo da consentire una facile lettura anche a chi ha difficoltà di linguaggio.

Altri progetti?

L’esperimento del Bar Santa Marta diventa occasione di riflessione anche per l’amministrazione comunale pesarese e per chi ha la possibilità di pensare e proporre altri progetti inclusivi e operare per garantire un futuro lavorativo ai ragazzi con disabilità.

Giuseppe Giuliani

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