Hogwards Legacy: nel videogioco anche un personaggio non vedente

I fan del mondo di Harry Potter lo conoscono bene. Hogwards Legacy, il videogioco prodotto dalla Warner Bros. Games nel 2023, si caratterizza non solo per le grafiche spettacolari, ma anche per una strizzatina d’occhi all’inclusione.

Si tratta di un gioco di ruolo ambientato nel mondo magico di Harry Potter, dove il giocatore veste i panni di uno studente della scuola di magia e stregoneria di Hogwards. Diversamente dalla saga principale, ambientata negli anni 2000, il gioco si sviluppa a fine Ottocento, in epoca Vittoriana.

Il giocatore deve scoprire cosa stia risvegliando una potente forma di magia antica e impedire ai nemici di appropriarsene per i propri scopi.

La sorpresa, però, almeno per i fan con disabilità visiva, è di trovare finalmente un personaggio non vedente all’interno del gioco.

La rappresentazione della disabilità

Alzi la mano chi, leggendo o ascoltando Harry Potter, non ha desiderato almeno una volta di poter attraversare il binario 9 e ¾ e ritrovarsi catapultato nel magico mondo di Hogwards.

La serie creata da J.K. Rowling a fine anni Novanta ha accompagnato milioni di bambini e adolescenti fino all’età adulta e continua tutt’ora ad avere schiere di fan, giovani e non, in tutto il mondo.

Tuttavia, se per i fan senza disabilità può apparire semplice identificarsi con uno qualsiasi dei personaggi (già nei libri ne troviamo di diverse etnie), per quelli con disabilità non è altrettanto semplice.

La Rowling, forse anche per semplicità di narrazione, non ha infatti mai inserito personaggi con disabilità all’interno dei suoi romanzi. Fortunatamente, gli sviluppatori della Avalanche Software non hanno seguito la stessa via per il videogioco.

Infaustus Gaunt

Ed ecco comparire, come per magia, un personaggio non vedente all’interno di Hogwards Legacy.

E che personaggio. Sarebbe stato semplice inserire un png (personaggio non giocabile n.d.r.) con disabilità, giusto per fare bene il compitino dell’inclusione. Invece, gli sviluppatori ci stupiscono regalandoci un personaggio di un certo spessore.

Infaustus Gaunt è infatti uno studente della casata dei Serpeverde, in grado di muoversi da solo per la scuola semplicemente utilizzando la propria bacchetta come fosse un bastone bianco (ricordiamo che il gioco si svolge a fine Ottocento, quindi gli ausili erano quelli che erano), muovendola in aria per farsi segnalare la presenza di ostacoli. Una sorta di bastone Smart del mondo dei maghi, insomma, con tanto di punta illuminata di rosso, proprio come nei più moderni bastoni per non vedenti.

Infaustus nasce cieco e nessuna magia è in grado di curarlo, un po’ come accade nella realtà. La magia può fare molte cose, ma non questa, e in un certo senso noi ne siamo felici, perché altrimenti non avremmo avuto un personaggio come Infaustus.

Il quale non è uno studente qualunque. Nossignori, il nostro mago non vedente è nientemeno che il discendente di uno dei fondatori della scuola, Salazar Serperverde, l’equivalente di un aristocratico del mondo magico. Non di certo il povero figlio cieco di un altrettanto povero contadino.

Infaustus vive la propria disabilità come fa la maggior parte di noi. Ovvero: non ci pensa. Il suo problema maggiore non è la disabilità, bensì un cattivo rapporto con la famiglia.

Insomma, la cecità è soltanto un plus, un’aggiunta che lo rende ancora più interessante, così come il fatto di conoscere le arti oscure e di poter parlare con i serpenti, non il punto focale della sua esistenza.

Ed è proprio per questo che ci piace. Perché non rappresenta una visione pietistica o eroica della disabilità.

Verso videogiochi più inclusivi

Siamo sicuri che, se Infaustus potesse giocare a Hogwards Legacy, troverebbe però molto strano non poterlo fare in modo autonomo. Questo perché, come ancora troppo spesso accade nel mondo dei videogiochi, gli sviluppatori non hanno inserito le funzioni di accessibilità.

Finora, uno dei pochissimi ad averlo fatto è The Last of Us, dove una serie di comandi vocali permette ai giocatori con disabilità visiva di giocare da soli. Ora è in lavorazione il secondo capitolo di Hogwards Legacy. La speranza è non solo di trovare altri personaggi come Infaustus, magari rappresentativi di altre forme di disabilità, ma anche una serie di comandi accessibili a tutti. Perché non serve la magia per rendere un videogioco davvero inclusivo.

Roberta Gatto

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