Dal Summit di Berlino l’impegno dei Governi per politiche più inclusive
Il Global Disability Summit di Berlino 2025 è stato uno scambio produttivo sui temi dei diritti e dell’inclusione delle persone con disabilità. La due giorni svoltasi il 2 e 3 aprile 2025 nella capitale tedesca ha visto i rappresentanti di diversi Paesi confrontarsi sui temi più urgenti riguardanti la disabilità.
Da sottolineare come dato positivo la presenza di Paesi arabi, mediterranei, africani e asiatici accomunati dagli stessi temi, ovvero la vita indipendente, la piena cittadinanza, l’inclusione e la partecipazione.
Dal confronto, al quale ha preso parte anche la ministra italiana alle disabilità Alessandra Locatelli, è emersa l’importanza delle nuove tecnologie nei Paesi Arabi per favorire l’autonomia e la consapevolezza delle persone con disabilità.
Buona anche la presenza di partecipanti donne ai seminari e ai workshop, nel pubblico e sul palco, provenienti da tutti i Paesi e con competenze in tutti gli ambiti discussi durante il Summit declinati in una prospettiva di genere. Le donne denunciano una minor attenzione internazionale verso i diritti delle donne con disabilità, in particolare il diritto negato all’istruzione e al lavoro.
I temi affrontati
Il Summit ha dato spazio alla disabilità a 360°, affrontando temi come i finanziamenti statali e regionali, le conseguenze delle guerre, il coinvolgimento delle persone con disabilità nelle questioni legate al cambiamento climatico, l’importanza di piani di emergenza ad hoc da parte della Protezione civile.
«la dichiarazione finale non è una dichiarazione di impegni, ma un documento operativo» spiega Nawaf Kabbara, presidente dell’Ida, l’Alleanza Internazionale sulla Disabilità. «Nel prossimo Global Disability Summit del 2028 verificheremo quanto gli impegni siano stati rispettati e quanto possano essere ampliati. Si tratta in sostanza di una piattaforma da usare come strumento di lotta».
Roberta Gatto