Ierfop, laboratorio di ceramica per persone con disabilità visiva
Ha preso il via oggi nella sede Ierfop di via Platone a Cagliari il laboratorio di ceramica rivolto a giovani con disabilità visive di cinque Paesi europei. Proseguirà sino a sabato con appuntamenti giornalieri. Legato al progetto Erasmus Deap, è un progetto che punta alla crescita dei giovani con disabilità visive attraverso l’educazione all’arte.
Deap ha preso il via a novembre scorso e si concluderà a ottobre del prossimo anno e rientra nel programma dell’Unione europea Erasmus + European Youth Togheter.
Chi partecipa
Partecipano giovani con disabilità visiva di cinque Paesi: Repubblica Ceca, Polonia, Svezia, Cipro e Italia. I giovani italiani arrivano da Cagliari e Palermo gli altri, rispettivamente da Brno, Lodz, Stoccolma e Limassol.
L’obiettivo
L’obiettivo prefissato è quello di favorire l’inclusione sociale e l’accesso all’educazione dei giovani con disabilità visiva. Lo strumento scelto per raggiungere l’obiettivo è l’arte, declinata in una modalità che comprenda, oltre alla formazione professionale, anche competenze specifiche sulla disabilità.
Ierfop
L’Istituto di Formazione è soggetto capofila del progetto e, come sottolinea il presidente Roberto Pili, «vuole favorire l’espressione artistica dei giovani con disabilità visiva e, al tempo stesso, dare loro un ruolo attivo nel rendere più inclusiva la comunità in cui si trovano». Per Bachisio Zolo, direttore dell’area Formazione di Ierfop, «si tratta di dare ai giovani con disabilità visiva la possibilità di scoprire il proprio potenziale artistico e farne strumento per una partecipazione attiva alla vita della comunità».
Un progetto europeo
Partendo dal presupposto che Deap deve agevolare la cooperazione tra giovani europei, anche a livello di organizzazioni giovanili, il progetto produrrà modelli educativi che saranno messi a disposizione di tutti coloro che operano con i giovani. In modo che i risultati ottenuti in questa fase, che coinvolge cinque Paesi europei, siano replicabili in altre realtà.
Giuseppe Giuliani