In Friuli si è concluso il corso di arrampicata e speleologia

Alla fine del corso, restano soprattutto le testimonianze dei cinque partecipanti, come quella di Aurora: «la cosa più bella è che nella palestra di arrampicata non siamo più persone che vedono o che non vedono, ma solo persone che stanno provando a salire fino in cima».

Si è concluso in Val Cellina il progetto avviato da Ierfop che ha visto protagonisti cinque allievi: due provenienti da Roma e tre da Pordenone.

Il corso, della durata di 40 ore, rientrava nell’ambito delle attività formative garantite dal contributo della legge 379/93.

L’obiettivo

Ai partecipanti è stata data l’opportunità, attraverso un corso di speleologia e arrampicata, di cimentarsi in un ambiente diverso da quello quotidiano e di mettere alla prova le proprie capacità.

Il corso

Il corso ha dato ai partecipanti nozioni di speleologia e arrampicata e la possibilità di vivere a contatto con la natura. L’immersione nei percorsi naturalistici è stata anche occasione per confrontarsi con gli imprevisti proposti da un’attività non abituale e con le regole di sicurezza per affrontare la montagna. Analoga iniziativa era già stata svolta in Sardegna, a Ulassai, con il corso “Campus- Scalando l’autonomia”.

Il gruppo  

All’attività in terra friulana hanno preso parte i docenti Corrado Bortolin e Giovanni Vitiello di Studio In, Claudia Fenu, Alessia Cannas e Alice Lisci di Ierfop e con loro il direttore della Formazione dell’Istituto Bachisio Zolo. Il gruppo si è avvalso della collaborazione dell’istruttore di Speleologia Giorgio Fornasier.

I vertici Ierfop

Per il presidente di Ierfop Roberto Pili, «il format del corso, ormai consolidato, offre agli allievi con disabilità visiva la possibilità di accrescere la propria autonomia». Secondo Bachisio Zolo, direttore dell’area Formazione «tutte le attività di Ierfop puntano all’acquisizione di nuove conoscenze e abilità».

Giuseppe Giuliani

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