Un libro racconta l’importanza della moda adattiva
Libertà di essere sé stessi e sé stesse e di esprimersi attraverso la moda, ma non solo. Libertà di scegliere e di sentirsi autonomi. Per la giornalista Francesca Martinengo, autrice del volume “”Il mio abito ha i superpoteri”, abbigliamento e makeup non sono soltanto dei vezzi estetici, ma dei veri strumenti di autodeterminazione per le persone con disabilità.
Emanciparsi attraverso la moda
La moda adattiva è un campo ancora poco esplorato, ma che sta man mano prendendo piede in Italia come all’estero. Si tratta di un settore dell’abbigliamento pensato per facilitare le persone con disabilità nell’indossare abiti e accessori, dalla biancheria alle scarpe, dalle cinture alle borse.
Un capo di moda adattiva presenta quindi chiusure facilitate, ad esempio chiusure in velcro al posto di lacci e bottoni, assenza di ganci e zip, tessuti morbidi e confortevoli dal taglio semplice. Tuttavia, accanto alla comodità, c’è spazio anche per l’estetica.
Perché, come spiega la giornalista torinese nel suo libro autopubblicato, moda e bellezza possono diventare veri strumenti di emancipazione per chi, come lei, ha una disabilità. Partendo dalla propria esperienza personale, l’autrice racconta il ruolo della moda adattiva nella vita delle persone con disabilità motorie, sensoriali, cognitive e neurodivergenti.
Un ruolo importante, perché la moda è lo specchio della società in cui viviamo, una società che per troppo tempo ha escluso le persone con disabilità dalla rappresentazione estetica.
Nel libro, Martinengo denuncia questo fatto e sottolinea l’importanza di vedersi rappresentati per affermarsi come individui, non solo nel mondo della moda ma anche in quello del makeup.
Non solo vestiti
Nel volume scritto dalla Martinengo c’è spazio anche per l’industria della cosmesi, con marchi che progettano cosmetici e prodotti per la cura del corpo accessibili.
Secondo l’autrice, anche la cura di sé fa parte di quei diritti fondamentali per l’autodeterminazione, e un gesto apparentemente banale come applicare una maschera per il viso può diventare un atto di libertà e di espressione, così come scegliere ogni giorno cosa indossare.
Una strada ancora lunga
Nonostante il mercato globale della moda adattiva abbia un valore stimato in centinaia di milioni di dollari, in Italia la strada è ancora lunga. La patria dello stile rimane indietro e sono ancora troppo poche le case di moda a proporre collezioni adattive.
Per questo, in “Il mio corpo ha i superpoteri”, Martinengo lancia un appello affinché l’industria del fashion si apra al mercato adattivo. Secondo la giornalista, infatti, scegliere cosa indossare non dovrebbe essere un “vorrei ma non posso”, ma sempre un “posso scegliere chi essere oggi”.
Roberta Gatto