Palermo crocevia del futuro dell’Europa

Roberto Pili

«Occorre trasformare la crisi demografica e sanitaria europea in una leva di rinascita economica, sociale e culturale, puntando sulla salute cronica, sulla longevità attiva e sull’attivazione di programmi di sviluppo della biodiversità agroalimentare: questa è la sfida strategica a cui l’Europa mediterranea può offrire un contributo decisivo». Con queste parole, il presidente di Ierfop e della Comunità Mondiale della Longevità Roberto Pili presenta il convegno “75 anni dalla Dichiarazione Schuman: quale futuro per l’Europa?” in programma domani 9 maggio a Palermo e in cui è chiamato a partecipare in collaborazione con l’associazione Prism di Alessandro Melillo. Il testo diede inizio al processo d’integrazione economica e politica, cominciato con la Ceca, passato per la Cee e giunto all’attuale Unione europea.

Organizzato dal Dipartimento Dems dell’Università degli Studi di Palermo, l’incontro propone un dibattito aperto tra accademici, istituzioni, professionisti della progettazione europea e attori territoriali sul ruolo cruciale della Sicilia nello spazio euromediterraneo nella sessione “Sicilia e Mediterraneo – Spazi di cooperazione per il rilancio dell’Europa”.

«Sarà l’occasione» sottolinea Pili, «per sottolineare la necessità di un’agricoltura europea basata sull’agrobiodiversità, capace di produrre alimenti salubri e nutrienti, veri pilastri di una dieta salutogenica e sostenibile per tutti i cittadini europei. Nell’occasione, protagonisti saranno la Sardegna e la Sicilia con laboratori strategici per il rilancio dell’Europa attraverso la salute e la longevità attiva.

Le emergenze

«Negli ultimi 25 anni» sottolinea Roberto Pili, «l’Europa è passata dal 30 al 15 per cento del Pil mondiale, mentre l’invecchiamento e l’esplosione delle malattie cronico-degenerative stanno drenando risorse sempre più ingenti verso i sistemi sanitari e di welfare». Da qui, l’appello «a ridefinire il paradigma di sviluppo europeo, denunciando come il declino economico sia strettamente legato all’invecchiamento della popolazione, purtroppo non accompagnato da buona salute e che assorbe enormi risorse sottraendole alla competitività del continente».

Nuove strategie

Occorre un nuovo “patto sociale”. «Soprattutto» insiste il presidente Roberto Pili, «è necessario invertire la traiettoria attraverso un nuovo patto sociale europeo che investa nella salute cronica, promuovendo una longevità in salute capace di allungare gli anni di vita sana, ridurre morbilità e disabilità e sostenere la natalità e le famiglie». Perché le malattie croniche non sono una fatalità.

«L’80 per cento di queste patologie» conferma Pili, «si può prevenire agendo su alimentazione, attività fisica, ambiente e reti sociali. Prevenire non è solo una scelta etica, ma un investimento strategico che può liberare fino a 800 miliardi di euro l’anno per finanziare innovazione e crescita».

Sicilia e Sardegna come laboratori strategici per una nuova economia della salute e della longevità. E questo, grazie al loro patrimonio unico di biodiversità agroalimentare, tradizioni salutistiche e modelli di vita sostenibili. «La dieta mediterranea autentica, i prodotti agroalimentari ad alta biodiversità, le filiere corte e le pratiche comunitarie di sostegno intergenerazionale» ribadisce il presidente di Ierfop e Comunità mondiale della Longevità Roberto Pili, «rappresentano una piattaforma concreta per sperimentare politiche integrate di salute, alimentazione e coesione sociale, capaci di rigenerare persone e territori».

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