“Nessuno escluso” a Milano
Si chiama “Nessuno escluso” ed è un progetto di Fondazione Sant’Ambrogio per la cultura cristiana che punta a eliminare tutte le barriere per rendere possibile l’accesso al Museo diocesano Carlo Maria Martini di Milano. In particolare, adesso, si lavora sul piano dei linguaggi che consentono di vedere le opere d’arte anche a chi ha particolari disabilità.
L’obiettivo
Il Museo opera da tempo per l’eliminazione di tutte le barriere che ne limitano l’accesso e la fruibilità per garantire a tutte le persone con disabilità la possibilità di visitare le mostre. Ma il lavoro svolto serve anche a sensibilizzare il pubblico sul tema e a promuovere progetti culturali che abbiano come riferimento un pubblico sempre più ampio. Inoltre, grazie all’adozione di quattro diversi linguaggi che supportano la fruizione delle opere d’arte permanenti, la visita al museo diocesano può divenire un’esperienza per tutti.
Il progetto
Nelle sale del museo, accanto ad alcune opere (per il momento sono dieci quelle prescelte) ci sono dei Qr code che consentono di accedere a un linguaggio inclusivo. C’è la Comunicazione Aumentata Alternativa che si affianca a quella verbale e aiuta le persone che ne hanno bisogno con immagini, simboli e ausili tecnologici. Poi, c’è “DescriVedendo”, un metodo che rende accessibili i contenuti a chi vede poco o nulla e si basa su parole e frasi che facilitano la formazione di immagini mentali. Il linguaggio “Easy to read” o linguaggio facile da leggere, usa parole e concetti semplici in modo che possano essere compresi da tutti. È generalmente rivolto alle persone con disabilità intellettiva. Infine, la Lingua Italiana dei Segni che è lo strumento di comunicazione dei sordi.
I destinatari
I beneficiari del progetto sono le persone con disabilità, quelle con disturbi comportamentali, famiglie, educatori e accompagnatori di persone con disabilità, comunità scolastiche e associazioni che operano nello stesso campo.
I partner dell’iniziativa
Il progetto si è realizzato grazie alla collaborazione con la Fondazione Alia Falck e la Consulta Diocesana Comunità Cristiana e Disabilità, ma anche in partenza attraverso il confronto con l’Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale che ha consentito di individuare linguaggi e strumenti necessari.
Giuseppe Giuliani