Tre anziani su dieci in Italia convivono con una fragilità o una disabilità

Quasi un terzo degli ultrasessantenni italiani si trova in una condizione di fragilità o disabilità. A dirlo sono i dati raccolti nel biennio 2023-2024 dalla sorveglianza Passi d’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità.

Tuttavia, la quota di anziani fragili o con disabilità si è ridotta significativamente dal 2016 a oggi, con «un calo repentino del 2021» spiega Maria Masocco, responsabile della sorveglianza, «che può essere associato all’eccesso di morbosità e/o mortalità correlata al Covid-19».

I dati

In particolare, il 14 per cento degli ultrasessantenni presenta una condizione di disabilità, ovvero non è autonomo nello svolgimento di una o più attività quotidiane essenziali come mangiare, vestirsi, spostarsi da una stanza all’altra. Le percentuali salgono con l’avanzare dell’età (45 per cento dopo gli 85 anni). Il 16 per cento degli over 65 viene invece considerato fragile, ovvero con difficoltà a gestire almeno due funzioni complesse come prendere farmaci e amministrare denaro.

Il 31 per cento degli anziani con disabilità ha anche difficoltà economiche, contro il 9 per cento di chi non ne ha, e le donne sono di più rispetto agli uomini (17 contro 10 per cento).Truffe online anziani

Anche l’istruzione gioca un ruolo importante: la disabilità interessa infatti il 26 per cento delle persone non istruite contro il 7 per cento di quelle con un livello alto di istruzione.

Al sud le percentuali sono più alte rispetto al nord: il 19 per cento ha una disabilità e il 17 per cento una fragilità, contro l’11 e il 10 per cento del settentrione.

L’assistenza

Il carico assistenziale per gli anziani con disabilità è affidato quasi totalmente alle famiglie (95 per cento dei casi). Il 37 per cento è assistito da badanti, il 12 per cento da conoscenti. Il 12 per cento riceve cure e assistenza da operatori sanitari a domicilio, mentre solo il 3 per cento accede a centri diurni e il 2 per cento riceve sostegno dalle associazioni.

Infine, i problemi sensoriali coinvolgono un over 65 su quattro.

Di questi, solo il 25 per cento ricorre a strumenti di compensazione per l’udito e il 27 per la masticazione, mentre il 9 per cento ha problemi di vista non correggibili con gli occhiali: percentuale che sale al 25 per cento dopo gli 85 anni.

Roberta Gatto

Lascia un commento