16 ottobre, un anno dopo la “Carta di Solfagnano”

L’incontro promosso il 16 ottobre, ancora al Castello di Solfagnano, presso Perugia dal ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, si intitola “La Carta di Solfagnano a un anno dal G7 – Il punto sulle priorità”. L’iniziativa si propone di fare il punto sulle priorità e gli impegni portati avanti dopo quel passaggio in Umbria.

«Esattamente un anno dopo la firma della Carta di Solfagnano, documento finale del G7 sui temi dell’inclusione e della disabilità» dichiara il ministro Locatelli, «faremo il punto sulle priorità e gli impegni portati avanti in quest’anno: dall’inclusione lavorativa alla vita indipendente, dallo sport alla messa in sicurezza delle persone con disabilità in caso di terremoti, alluvioni o situazioni critiche ed emergenziali. Sarà l’occasione» prosegue il ministro per le Disabilità, «per rinnovare il nostro impegno e continuare a promuovere quel cambiamento, anche culturale, che è iniziato».

L’evento si aprirà con i saluti istituzionali di Serafino Corti, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità, Vincenzo Falabella, presidente della Fish (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie) e Nazaro Pagano, presidente della Fand (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità).

A introdurre i lavori sarà proprio il ministro Alessandra Locatelli, prevedendo quattro panel dedicati rispettivamente a Introduzione alle priorità della Carta di Solfagnano e l’inclusione come tema prioritario nelle agende politiche di tutti i Paesi; Accesso e accessibilità, promozione delle nuove tecnologie e dimensione sportiva, ricreativa e culturale della vita; Valorizzazione dei talenti e inclusione lavorativa, Vita autonoma e indipendente, Dignità della vita e servizi comunitari appropriati; Prevenzione e gestione della preparazione per le emergenze e per le situazioni di gestione post-emergenza, incluse le crisi climatiche, i conflitti armati e le crisi umanitarie.

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