Falsi invalidi, si riapre la caccia?
La “caccia al falso invalido” è un refrain che ciclicamente trova nuovi adepti. Tra il 2008 e il 2025, in coincidenza con la presidenza all’Inps di Antonio Mastrapasqua, il Parlamento aveva approvato un milione e 250mila controlli alla ricerca dei falsi invalidi. Il motivo? Proprio il presidente dell’Inps di allora Mastrapasqua, riteneva come almeno il 23 per cento degli invalidi fosse falso: uno su quattro. E allora? Via ai controlli per accertare la situazione che si era profilata. Risultati? Abbastanza irrilevanti in termini di risparmio economico.
Il pensiero che però, sì davvero, la platea dei soliti “furbi” che celano abilità anziché disabilità sia comunque sovraffollata, rimane ancora oggi nell’idea dell’uomo politico.
Così, quando nell’estate del 2024 viene annunciata la svolta epocale, quasi la rivolta copernicana dell’accertamento della disabilità nelle persone, ecco che si introduce “l’eliminazione delle visite di rivedibilità per l’accertamento dell’invalidità civile”. Un “salto di qualità” per chi, cieco dalla nascita è stato sottoposto a ben cinque esami di rivalutazione nel corso della vita. “Ma” c’è un “ma”.
L’abrogazione delle potenziali visite di rivedibilità nel tempo dovranno però essere definite meglio (con decreto) anche se le regole già ci sarebbero. Nella legge di Bilancio appena approvata dal Governo, nelle sue pieghe riemerge l’antica e mai sopita “caccia al falso invalido”.
In che modo? Il datore di lavoro pubblico può chiedere all’Inps di verificare i requisiti sanitari che hanno dato origine alle agevolazioni previste con la L. 104. Quindi, i permessi vengono concessi solo in presenza di un verbale che sancisce la grave condizione di disabilità. E il verbale viene verificato e convalidato dall’Inps. La quale Inps, negli ultimi due o tre anni, ha ricevuto diverse altre mansioni che ne appesantiscono il lavoro.
Vero che nello schema di legge l’Inps possa avvalersi di personale della sanità pubblica e anche dei medici militari. Soluzione quest’ultima non nuova visto come era stato Giuliano Amato, nel 1989, a usarli per la primissima partita di caccia di falsi invalidi.
Bachisio Zolo