Didattica, Formazione a Distanza e diverse abilità nell’era del Covid

didattica a distanza

Un brillante studente di quinta superiore mi diceva dello sciopero indetto per chiedere di annullare la  reintroduzione della seconda prova scritta all’esame di maturità ritenendola  inopportuna dopo due anni di didattica a distanza. Comunque la si pensi in merito, l’impatto della pandemia sull’Istruzione e la Formazione professionale è stato innegabile: la didattica a distanza (Dad e Fad) ha comportato enormi sforzi dal punto di vista organizzativo nel tentativo di contenere la ricaduta sulle competenze dei destinatari. Nel caso specifico dell’attività Ierfop, inoltre, la didattica doveva rispondere a esigenze specifiche date la tipologia dei destinatari e la peculiarità dei contenuti dei corsi. Se molti di noi hanno sviluppato un rigetto per le attività online, sperimentandone limiti e criticità, tutti gli allievi hanno avuto difficoltà con la Fad e la Dad. E che dire delle persone affette da disabilità o con bisogni educativi speciali? Loro hanno pagato il prezzo più alto con l’esclusione, sino a quando non sono state deliberate le opportune deroghe.

Cosa abbiamo imparato noi di Ierfop in questa situazione? L’insegnamento ricevuto va oltre i casi specifici: è la rinnovata lezione sulla necessità di sapersi sempre rimettere in gioco, reinventando processi, sistemi e modalità così da interagire con gli allievi, offrendo loro sempre nuove opportunità. Per farlo, è necessario informarsi e formarsi, ascoltare le esigenze presenti, cercare le soluzioni per i problemi. In questo clima è nata l’idea – poi messa in pratica– di proporre un rinnovato catalogo di corsi in Fad e di prevedere, tra questi, un percorso specifico per la didattica e la formazione a distanza per le persone affette da disabilità visiva. Ben 22 sono attualmente i corsi promossi con 212 edizioni diverse. Tradotto, facendo una media di 10 allievi per edizione, la didattica a distanza interessa oltre duemila persone. A cui si aggiunge, naturalmente, l’impegno dei docenti, tutor e responsabili in generale. Uno sforzo non indifferente. Dopo due anni di pandemia, tutti ci meriteremmo un risarcimento o un bonus da giocarci alla prima occasione, ma nel caso non ci fosse, continuiamo a lavorare per fare in modo che chiunque possa ritornare ad avere l’occasione di vivere un’esistenza libera e indipendente.

Antonella Orru’

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