Approvate le indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni e servizi di tele riabilitazione delle professioni sanitarie

La Conferenza Stato Regioni ha approvato il documento delle Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni e servizi di tele riabilitazione da parte delle professioni sanitarie. Le nuove indicazioni erano state presentate dal Ministero della Salute ed era previsto dalle linee guida nazionali sulla telemedicina di fine 2020.

Nel documento viene definita la tele riabilitazione come «l’erogazione a distanza di prestazioni e servizi intesi ad abilitare, ripristinare, migliorare o comunque mantenere il funzionamento psico-fisico di persone di tutte le fasce di età, con disabilità o disturbi, congeniti o acquisiti, transitori o permanenti, oppure a rischio di svilupparli». Con questo spunto, il documento si propone di fornire indicazioni uniformi su tutto il territorio nazionale per erogare prestazioni a distanze con specifico riferimento ai trattamenti di riabilitazione da attivare con strumenti di sanità digitale.

Il documento ribadisce alcuni aspetti molto importanti sull’erogazione del servizio. Tra queste, le prestazioni di teleriabilitazione devono essere inquadrate all’interno del Progetto Riabilitativo Individuale mentre le strutture che vogliono erogare prestazioni di teleriabilitazione a carico del Servizio Sanitario Nazionale devono essere accreditate per quelle stesse attività assistenziali e devono essere munite di autorizzazione sanitaria allo svolgimento delle relative attività. La tariffazione delle prestazioni a distanza sarà equivalente a quella delle analoghe prestazioni erogate in presenza e l’uso delle tecnologie dovrà avvenire nel pieno rispetto della normativa vigente, con specifico riferimento alla protezione dei dati personali, delle relative misure di sicurezza, della certificazione dei dispositivi medici hardware e software. Dovrà inoltre essere raccolto il consenso informato dei pazienti interessati e si dovranno specificare le modalità di fruizione della prestazione a distanza e cosa ciò implica, quali sono le differenza e gli eventuali rischi.

Nel commento alla presentazione del documento sono state infine sollevate alcuni punti di attenzione che dovrebbero migliorare l’efficacia del piano, tra cui quello di predisporre un adeguato percorso di formazione per tutti i professionisti sanitari coinvolti in queste attività.

Nel complesso si tratta di un documento di indirizzo ben fatto, che però richiederà molto lavoro da parte delle Regioni e delle aziende sanitarie per renderlo effettivo.

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