Dal 1 aprile terminano le facilitazioni per i lavoratori fragili

Il 31 marzo 2022 cessa l’importante misura di tutela per i cosiddetti lavoratori fragili. Infatti dal 1 aprile 2022 non potranno più contare sulla equiparazione dell’assenza da lavoro al ricovero ospedaliero e, insieme, al ricorso allo smart working. Tutto questo nonostante in sede di conversione in Legge del cosiddetto “Decreto Festività” fosse stato portato dal 31 dicembre 2021 al 31 di marzo 2022.
Per i cosiddetti lavoratori fragili non è stata prevista alcuna proroga nel Dl 24\2022 riguardanti le Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19 e questo in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza.
La notizia sta allarmando numerose persone con disabilità e non autosufficienti perché dal 1 aprile dovranno tornare a lavorare in presenza. E questo nonostante la crescita di questi giorni del numero dei contagi da Covid. Contagi che potrebbe esporli a seri rischi. È proprio la Fish a chiedere ora «di mantenere ancora in vigore le tutele giuslavoristi che per i cosiddetti lavoratori fragili». Di fronte alla situazione di queste settimane, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap ha chiesto di «prorogare le misure per i lavoratori fragili almeno fino al 30 giugno 2022». Tutto questo perché si ritiene di esporre tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati in possesso di certificazione dai competenti organi medico legali a una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche. Senza trascurare quei lavoratori che seguono terapie salvavita o coloro, ancora, in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità. Per tutte queste categorie di lavoratori si chiede quindi di svolgere, di norma, la prestazione lavorativa in modalità agile. Da qui la necessità sostenuta dalla Fish, di spostare avanti il termine della misura che potrà permettere alle persone fragili, con disabilità o immunodepressione di lavorare da casa almeno fino al periodo estivo, quando storicamente la percentuale di contagi tende ad abbassarsi.

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