Post pandemia in Sardegna: l’aumento dei prezzi

In Sardegna la ripresa economica post pandemia viene condizionata negativamente dall’aumento dei prezzi. L’inflazione, ovvero la crescita generalizzata e continuativa dei prezzi nel tempo, registra un aumento del 6,1 per cento a febbraio e un 5,3 per cento di crescita annua.

I dati emergono dal dossier «Ultime tendenze su inflazione al consumo e prezzi delle imprese nel contesto del caro-commodities» (con il termine commodities si indicano le materie prime) realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna che ha rielaborato i dati Istat tra febbraio 2021 e febbraio 2022.

Il rapporto ha esaminato i trend di oltre 230 prodotti. In particolare sono state rilevate le tendenze dei prezzi di 92 prodotti e servizi in mercati con una considerevole presenza di imprese artigiane di cui 29 riferiti a prodotti alimentari e bevande e 17 servizi a maggiore vocazione artigiana.

Entrando nel dettaglio si osserva come a incidere sull’aumento dei prezzi nell’Isola pesano tre fattori: il costo di beni energetici (quali acqua, elettricità, gas e carburanti) che hanno registrato un incremento del 27.4 per cento in un anno, quello dei trasporti (cresciuto del 10,5 per cento) e quello degli alimentari (cresciuti del 4,8 per cento).

Si registra, inoltre, un’impennata nel settore della ristorazione (passato dall’1.9 per cento al 4,6 per cento) e quello dell’arredamento (da 0,1 per cento a 2,7 per cento). Al contrario, si registra una decrescita nei settori relativi ai prodotti della comunicazione (- 0,1 per cento), alcool e tabacchi (-0,8 per cento) e spettacoli (-2 per cento).

A livello territoriale l’incremento più significativo si registra nella nuova provincia di Sassari (+5,6 per cento), segue Cagliari (+4,6 per cento) e la provincia di Olbia-Tempio (+2,3 per cento ricavato da un’analisi che ha preso in considerazione l’incremento da dicembre 2021 e febbraio 2022).

Emanuele Boi

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