La sospensione della legge regionale 949 blocca il sistema artigiano in Sardegna

La Legge che incentiva gli artigiani sardi nata nel 1952 è bloccata dall’insufficienza di fondi e dalla burocrazia e così 1.100 imprese rischiano di non poter fare investimenti.

Quale funzione ha per le imprese

Si tratta infatti del principale strumento finanziario delle medie, piccole e micro imprese isolane. Tutto nasce dalla decisione presa dall’Assessorato Regionale all’Artigianato che, con una missiva di poche righe, ha comunicato ad Artigiancassa (il soggetto gestore delle pratiche di finanziamento) la “chiusura temporanea dello sportello telematico con decorrenza immediata”.

L’avanzamento della spesa è fermo da settembre dello scorso anno e la norma è senza regole attuative. Il blocco mette in crisi oltre 1.100 imprese artigiane che rischiano così di non accedere al contributo che la Regione aveva concesso per finanziare gli acquisti di nuove strumentazioni, l’ammodernamento dei laboratori e i progetti di ripresa e crescita.

I numeri

Delle aziende che, si spera solo temporaneamente, rimarranno senza contributi, ben 625 hanno interamente completato l’iter, quindi con domanda inoltrata, istruita e approvata con esito positivo, per un totale di 11,4 milioni, mentre altre 538 hanno presentato la domanda di finanziamento senza però possibilità di essere accolta per mancanza di fondi, per un ammontare di 9,8 milioni. Tali somme hanno portato a un fabbisogno totale di risorse di 21,2 milioni di euro, di cui 10 già stanziati in Finanziaria ma bloccati dalla burocrazia e ben 11,2 totalmente da reperire. E queste sono solo le necessità fino a maggio di quest’anno.

Lo scopo e le finalità della legge

La Legge 949, era stata studiata per finanziare la costruzione o la ristrutturazione di fabbricati esistenti e l’acquisto di macchinari nuovi e di seconda mano, veicoli commerciali, terreni destinati all’ampliamento e la costruzione dei fabbricati produttivi, macchinari, attrezzature e autoveicoli nuovi e imbarcazioni, software, brevetti e licenze che avrebbero sostenuto le attività per i nuovi cicli di produzione, progettazione e promozione dell’immagine.

Bachisio Zolo

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