Reddito tagliato agli invalidi: le fasce sociali più deboli allo stremo

La decurtazione del Reddito di cittadinanza per gli invalidi civili sta creando più di un problema di sussistenza in molti di loro. Il sussidio è stato infatti decurtato (o azzerato) perché dal 2020 ricevono una maggiorazione della pensione. E tutto questo nonostante la Corte costituzionale l’abbia giudicata insufficiente per soddisfare i bisogni primari.

Il saldo tra quell’aumento e il taglio del reddito (arrivato con il via libera del ministero del Lavoro come conseguenza di un automatismo previsto dalla legge del 2019) è negativo. E così, migliaia di persone sono alla disperazione. Con l’inflazione che sale a livelli che non si vedevano da anni, arrivare a fine mese diventa esercizio difficile.

A giugno l’accredito sulla card gialla del reddito di cittadinanza si è fermato per molti di loro a 10 euro. Nonostante molti di coloro che ne usufruivano dovevano affrontare spese per le medicine, terapie o aiuti domestici.

Urge che la politica si muova per risolvere il pasticcio. Finora gli emendamenti di Lega, 5 Stelle e gruppo Misto presentati a partire da marzo per rimediare sono stati tutti cassati per mancanza di coperture. Ci vorrebbe un intervento nel Decreto Aiuti ma è già stato dichiarato improponibile per estraneità della materia.

Integrare la pensione civile con il reddito di cittadinanza rappresentava un aiuto per molti a garantirsi la copertura personale delle spese di farmaci e sostegno. Il venir meno dell’importo del reddito di cittadinanza ha rotto gli equilibri economici di tante famiglie. Qualche esempio? C’è chi aveva una pensione di 290 euro mensili. Poi dal 2020 (con la maggiorazione), la cifra è arrivata a 560. A questo si aggiungevano 500 euro di reddito di cittadinanza. Risultato? Quest’ultimo già da gennaio è stato azzerato.

Per alcuni, l’erogazione è ripresa ad aprile, per altri a giugno con importi davvero ridicoli, di poco superiore ai dieci, venti euro.

In questa situazione, è chiaro che le condizioni personali dei pensionati con inabilità al 100 per cento non possono che degradare: igiene della persona, della casa, cure mediche cui non si riesce più a far fronte.

Quando si pensa di metter mano a questa situazione?

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