I monopattini nelle strade e i problemi che ne derivano per le persone ipovedenti

Il problema è rimbalzato all’attenzione dell’emittente statunitense della Cnn che punta decisa il dito sui pericoli provocati dall’impiego diffuso dei monopattini. «Avrebbero dovuto risolvere il problema degli spostamenti nelle città» si legge sul sito, giornalistico, «e invece sono diventati ”il problema principale”». Le ragioni? È la stessa autorevole testata giornalistica mondiale a descriverla e denunciarla: «bloccano i marciapiedi e innervosiscono gli automobilisti specie quando vengono abbandonati a caso lungo il tragitto impedendo così il passaggio di carrozzine, passeggini e carrelli per la spesa».

La situazione emblematica nella Capitale

Nello specifico di Roma, la Cnn parte da un riferimento storico. «Roma è stata invasa, conquistata e saccheggiata innumerevoli volte sin dalla sua fondazione circa 2.800 anni fa» si legge sul sito della Cnn, «e ora la Città Eterna sta fronteggiando una nuova invasione: quella degli e-scooter o monopattini elettrici che a decine di migliaia occupano marciapiedi e corsie cittadine».
I numeri sembrano dare ragione all’allarme dato dalla Cnn. «Da quando sono stati introdotti tre anni fa come alternativa al trasporto pubblico, solo a Roma sono rimaste uccise quattro persone alla guida di un monopattino». Secondo le autorità sanitarie, almeno una volta ogni tre giorni vengono curate lesioni causate da impatti in cui sono coinvolti monopattini.

Le cattive abitudini

Ma c’è un’altra questione che sta assumendo contorni sempre più inaccettabili ed è l’abitudine di molti e-scooteristi di abbandonare il proprio mezzo a caso sul marciapiedi o in strada. Soltanto il 2 per cento dei monopattini a noleggio viene usato quotidianamente mentre un numero maggiore giace lungo le strade delle città, molto spesso lasciate a terra distrattamente, dove capita

Parcheggio selvaggio

A sinistra nella foto, il direttore Ierfop Bachisio Zolo con a fianco il presidente Ierfop Roberto Pili

«Il primo problema è il parcheggio selvaggio» denuncia Bachisio Zolo, direttore della Formazione Ierfop che cura in particolare i corsi di formazione per ciechi e ipovedenti, «anche perché la loro forma insolita è piuttosto difficile da inquadrare per le persone con problemi alla vista. E un altro pericolo è dato dal fatto che siano completamente silenziosi potendosi così trasformare facilmente in una seria minaccia per chi, non potendo vedere, non può prevedere in alcun modo il monopattino in avvicinamento». Problema analogo si registra anche con le macchine elettriche assolutamente silenziose.

Il problema fondamentale sono le regole che pure esistono ma spesso vengono ignorate. Un esempio? È nota la norma che proibisce l’uso dei monopattini sul marciapiedi e ne limitano l’uso a una persona alla volta. Regole sempre rispettate?

Emanuele Boi

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