Ipoacusia: senza il decreto di aggiornamento dei nuovi Lea, l’assistenza resta un miraggio

L’ipoacusia colpisce circa il 12 per cento della popolazione italiana interessando soprattutto gli anziani. Proprio loro che possiedono uno scarso livello di autonomia. Il Dpcm sui Nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza) offre alle istituzioni l’occasione di migliorare le loro condizioni di salute e la loro qualità di vita. Il Dpcm sui nuovi Lea, pubblicato il 12 gennaio 2017 (ormai più di cinque anni fa) è da tempo in attesa di un decreto di aggiornamento e di un altro che ne definisca le tariffe. Un processo davvero tortuoso la cui conclusione permetterebbe finalmente l’accesso per oltre 7 milioni di soggetti ipoacusici in Italia a un percorso assistenziale appropriato, oltre che a dispositivi tecnologicamente aggiornati a sostituire quelli ormai superati risalenti al D.M. 332 del 1999.

La Commissione per l’Aggiornamento dei Lea ha finalmente risolto il tema delle gare d’appalto. In pratica è stato ripristinato un regime di tariffe amministrate a livello nazionale per i dispositivi acustici (e per le prestazioni sanitarie a essi inscindibilmente connesse). Questo garantisce un percorso erogativo appropriato per questi dispositivi altamente tecnologici garantendo così al paziente la libertà di scegliere il proprio professionista sanitario di fiducia (il tecnico audioprotesista). Allo stesso tempo, il tecnico dovrà adattare, allestire e personalizzare l’apparecchio acustico sulle esigenze del paziente.
Rimediare alla ipoacusia consente al paziente il recupero delle funzionalità del proprio udito prevedendo uno specifico percorso riabilitativo che non si esaurisce con la consegna del dispositivo acustico ma deve inevitabilmente proseguire con un percorso altamente personalizzato.
Nel comparto biomedico, e in particolare in quello audio-protesico, la tecnologia si rinnova continuamente introducendo sistemi sempre più aggiornati per migliorare le condizioni di ascolto e di vita dei pazienti.

L’applicazione della nuova tecnologia è però legata all’approvazione del Decreto di aggiornamento dei nuovi Lea ancora oggi bloccata. Da qui le conseguenze negative non solo sui pazienti ipoacusici ma anche su tanti altri pazienti che potrebbero trarne enormi benefici. E questo perché darebbe accesso alla migliore e ultima tecnologia in luogo di quella, obsoleta, elencata nel D.M. 332/99.

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