Matteo, sordo dall’età di 3 anni, si laurea in Giurisprudenza

Matteo Martellone nel giorno della laurea

Tutte le lauree sono speciali ma alcune lo sono più di altre. E quella di Matteo Martellone lo è ancora di più. 24 anni da Ortucchio, in provincia di L’Aquila, Matteo ha conseguito la laurea in Giurisprudenza all’Università di Teramo. «Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti». La frase è di Trilussa ma Matteo Martellone l’ha fatta propria. Tutto comincia quando Matteo, all’età di tre anni (causa una sospetta meningite) diventa sordo profondo. La sua strada diventa subito in salita con inevitabili difficoltà nell’acquisire il linguaggio e nell’articolare correttamente le sillabe. Forte del sostegno della famiglia non si è mai fatto scoraggiare. Anzi, ha tramutato l’accaduto in un’incontenibile voglia di dimostrare di non essere inferiore a nessuno.

Il giorno della laurea

«Oggi è un giorno speciale, il giorno della vittoria, il giorno della rivincita, il giorno della dimostrazione che tutto è possibile» commenta entusiasta il giovane, «perché non esiste limite, anche se oggettivo, in grado di ostacolare e bloccare il raggiungimento di un obiettivo». Il tutto postato e commentato sul suo profilo Facebook. Dove Monica, la madre di Matteo ha così commentato: «ho avuto ragione a credere in te, a credere nelle tue immense potenzialità, a credere nella tua caparbietà, nella tua cocciutaggine, nella tua intelligenza. Ho avuto tanti problemi nel far capire che bisognava guardare la luna, non il dito, che bisognava evidenziare le potenzialità e attuare strategie per il raggiungimento di “obiettivi normali”, non minimi».

Matteo ha discusso la sua tesi, intitolata “Il phishing: profili informatico-giuridici.

Il sapore della rivalsa

Il giorno della laurea, Matteo non dimentica le difficoltà affrontate. «Un sentito grazie va a me stesso per tutti i sacrifici svolti per arrivare a questo traguardo importante» scrive Matteo sul suo profilo social, «ma anche a chi mi ha deriso e ostacolato, compresi i rappresentanti delle istituzioni perché il vostro denigrarmi mi ha dato la possibilità e la capacità di trasformare la rabbia in opportunità di coraggio, prima ai miei genitori e poi a me, e tutto ciò mi ha permesso di raggiungere obiettivi assolutamente eccellenti».

L’alleato

Con un fondamentale alleato hi-tech: gli impianti cocleari. «Sono la cosa più preziosa che indosso» spiega Matteo, « perché mi permettono di “sentire” la vita , l’armonia dei suoi suoni melodiosi dandomi la possibilità di ascoltare le lezioni senza supporto di comunicazione anche attraverso un monitor durante la pandemia. A loro che hanno ricollegato quel filo che si era staccato e che mi hanno aiutato a riprendere a parlare».

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