Prorogata al 31 dicembre 2022 la scadenza per richiedere l’Ape sociale per i caregiver familiari

L’Ape sociale è un’indennità a carico dello Stato erogata dall’Inps e destinata a soggetti in determinate condizioni previste dalla legge. I destinatari devono aver compiuto almeno 63 anni di età e non debbono essere già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero.

La misura sperimentale, in vigore dal 2017, spetta a ai lavoratori dipendenti o iscritti alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata. Devono, inoltre, trovarsi in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale. È però necessario che il rapporto sia cessato nei 36 mesi precedenti e che abbiano un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.

I caregiver tra i beneficiari dell’APE sociale

Tra i beneficiari della misura possono accedere anche i caregiver, ovvero quanti prestano assistenza a un familiare non autosufficiente.

Di seguito le condizioni che devono rispettare:

  • assistere un coniuge o parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità:
    • assistere un parente o affine di secondo grado convivente se genitori o coniugi della persona con handicap in situazione di gravità;
    • aver compiuto 70 anni o siano anch’essi affetti da patologie invalidanti (o deceduti);
    • essere in possesso di anzianità contributiva di almeno 30 anni.  

Incompatibilità

L’Ape sociale è incompatibile con le seguenti misure di sostegno:

  • reddito di cittadinanza concorrendo alla formazione del reddito familiare;
    • titolarità di pensione diretta (è compatibile con la pensione indiretta da assicurato o pensionato);
    • percezione dell’indennità di disoccupazione Naspi o altre misure di sostegno al reddito compreso l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.

Per accedere all’Ape sociale occorre inoltre la cessazione di qualsiasi attività lavorativa, sia da dipendente che da autonomo salvo che il reddito prodotto dall’attività lavorativa sia inferiore a 8 mila euro annui per dipendenti e parasubordinati o inferiore a 4 mila euro annui per gli autonomi.

Emanuele Boi

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