Margherita e la torre di Pisa che diventa un sogno da realizzare il prossimo 7 settembre

Margherita con la famiglia

Margherita, una bambina pisana di 8 anni costretta sulla sedia a rotelle realizzerà il sogno di visitare la torre di Pisa. È l’impegno di Junio Cristiano Caselli, padre della piccola, a rendere possibile l’impresa.

Il sogno di Margherita

Dopo aver festeggiato il compleanno con le amiche nei pressi di Piazza dei Miracoli, Margherita ha confidato il sogno di salire sulla torre pendente. Il padre le ha promesso che si sarebbe allenato per portarla in braccio fino all’ultimo dei 297 gradini.

La collaborazione dell’Opera della Primaziale pisana e la rete di solidarietà

Per realizzare il sogno di Margherita si è messa in moto anche una catena di solidarietà che ha coinvolto innanzitutto i vigili del fuoco e l’’Opera della Primaziale pisana, l’ente laico-ecclesiastico creato per la gestione del complesso del Duomo di Pisa.

E proprio confrontandosi con l’ente è nata l’idea di utilizzare uno zaino da trekking abitualmente usato per il trasporto dei bambini in montagna. Inoltre un operaio porterà fino in cima la sedia a rotelle della bambina.

«Talvolta le soluzioni sono semplici, basta la volontà. E così anche una barriera architettonica sproporzionata si può superare con preparazione, costanza, impegno, studio, allenamento e insieme ad altre persone che ti possono aiutare. La collaborazione fa scomparire gli ostacoli. Si tratta di un messaggio universale per tutte le fragilità».

«Il limite non è la disabilità, il limite è solo nella volontà di fare le cose»A seguire l’impresa di Junio Cristiano Caselli e della piccola Margherita ci saranno i compagni di classe della bambina, i rappresentati del Cus Pisa, (Margherita infatti è la prima bambina con disabilità motoria che frequenta i campi solari del Cus, accreditati dal Comune di Pisa e inseriti nel progetto “Educamp” del Coni), il sindaco Michele Conti e l’assessore alla Disabilità Sandra Munno. Ma Caselli spera che il 7 settembre siano in tanti a fare il tifo per sua figlia.

«Io e la mamma di Margherita abbiamo scelto il 7 settembre perché è la vigilia del nostro anniversario di matrimonio» racconta Caselli, «Ci piacerebbe che il giorno 7 di ogni mese altri disabili, nelle condizioni di Margherita, possano salire sulla torre e ammirare dall’alto Piazza dei Miracoli e l’intera città».

Emanuele Boi

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