Le Bandiere Lilla: i 45 Comuni migliori per la vacanza dei disabili

Quest’anno sono 10 le nuove Bandiere Lilla assegnate dalla Società Cooperativa Sociale “Bandiera Lilla“. Ogni anno la cooperativa si impegna a premiare quelle realtà istituzionali che lavorano giorno dopo giorno per migliorare la propria accessibilità turistica. Quest’anno i nuovi a fare ingresso sono: Riva del Garda (Trentino Alto Adige), Malcesine e Porto Viro (Veneto), Peccioli (Toscana), Civitanova Marche e Cupra Marittima (Marche), Rocca Imperiale (Calabria), Savoca (Sicilia) e La Maddalena (Sardegna). Il numero complessivo delle bandiere arriva così quest’anno a 45 in rappresentanza di 15 regioni (la lista completa qui).

I requisiti richiesti

L’accessibilità turistica è una delle variabili strutturali più importanti per determinare i criteri qualitativi dell’offerta turistica. Si guarda quindi al maggiore livello di accessibilità che possa avere un’influenza diretta sull’afflusso di turisti, sulla qualità complessiva del turismo e sui benefici economici generati da questo settore. L’accessibilità nel turismo costituisce un motore in grado di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità nei Paesi a forte vocazione turistica.

Il progetto

Il progetto è nato nel 2012 con l’obiettivo di favorire il turismo delle persone con disabilità. Così vengono premiate e supportate quelle realtà che prestano particolare attenzione a questo target turistico. Un fenomeno in continua crescita dovuto all’invecchiamento, ai cambiamenti sociodemografici e, in generale, ai problemi di salute. I dati parlano infatti di un costante aumento di utenti finali del turismo accessibile e già oggi rappresenta una quota del 15 per cento nel mercato turistico globale.

I numeri in Italia

In Italia sono oltre 3 milioni e 150mila gli italiani che convivono con una qualche forma di disabilità e che necessitano di servizi specifici progettati per concentrarsi sulle persone la cui mobilità, vista, capacità uditiva, forza e salute mentale sono in declino.

Oggi il turismo inclusivo rappresenta una quota del 15 per cento nel mercato turistico globale. Secondo le recenti stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra il 10 e il 15 per cento della popolazione mondiale ha un qualche tipo di bisogno di assistenza e il numero di persone che necessitano di dispositivi di assistenza (sedia a rotelle, tecnologie della comunicazione) raddoppierà entro il 2050 passando da 1 a 2 miliardi di persone.

I dati Istat

L’Istat invece stima un aumento del 70 per cento entro il 2035 dei viaggiatori con disabilità. Tutto questo a patto che le esperienze di turismo e tempo libero diventino sempre più accessibili e inclusive. Sulla base di uno studio dell’Università del Surrey, il potenziale del mercato europeo dell’accessibilità per il turismo è stimato in oltre 133 milioni di turisti. E questo tenendo conto di tutte le persone con disabilità e patologie croniche aggiunti ai loro compagni di viaggio. Le entrate potenziali? Superiori agli 80 miliardi di euro

Cosa fare

Per migliorare le pratiche di accessibilità occorre eliminare le principali barriere strutturali (servizi di prenotazione e trasporto, strutture ricettive, comunicazione) e sociali (mancanza di formazione delle imprese e degli operatori del settore turistico e di consapevolezza circa le tematiche dell’accessibilità). Occorre quindi pensare a una partecipazione attiva e diretta delle persone con disabilità nella stesura di protocolli internazionali standard così da garantire lo stesso livello di accessibilità e qualità del servizio.

Gli effetti della pandemia

La pandemia ha fatto capire oggi qualcosa in più e ha portato un’attenzione diversa al tema dell’accessibilità. È stata posta una maggiore attenzione al tema delle persone e delle loro esigenze. Il turismo accessibile significa infatti accogliere le persone, farle sentire a loro agio e farle stare bene.

Nelle destinazioni e nei mercati in cui l’accessibilità è insufficiente, le prestazioni del mercato sono inferiori del 25-35 per cento rispetto alle aspettative. Questa è all’incirca la percentuale di persone le cui decisioni di viaggio sono influenzate dalle condizioni di accessibilità e le destinazioni turistiche che non danno priorità e non promuovono l’accessibilità ignorano questo importante mercato di persone con disabilità, turisti anziani e non. Si calcola come la mancanza di strutture e servizi adeguati faccia sì che l’economia globale del turismo perda, ogni anno, circa 142 miliardi di euro e 3,4 milioni di posti di lavoro.

Il profilo medio del viaggiatore disabile

Ma qual è il profilo tipico dei viaggiatori con disabilità? Innanzitutto hanno una forte capacità di spesa, in media, da due a quattro volte di più per le loro vacanze e amano ritornare più volte nella stessa destinazione quando la trovano accessibile. Soggiornano in alloggi più costosi per esigenze di spazio, igiene e accesso. Spendono di più per il noleggio di veicoli (necessitano di veicoli più grandi) e per i servizi di trasporto. Pagano di più per lo spazio extra a bordo di un aereo semplicemente per essere più a loro agio durante il viaggio.

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