Elezioni 25 settembre: sulla disabilità i programmi dei partiti e delle coalizioni

Le elezioni politiche incombono e la data del 25 settembre si avvicina sempre più. Proviamo ad analizzare i programmi politici dei vari schieramenti in merito al tema della disabilità. Un tema che investe una larga fascia di elettorato visto come in Italia le persone con disabilità e i loro familiari contano un parterre calcolato in 5, 6 milioni di elettori. I temi prioritari del mondo della disabilità, si sa, riguardano il lavoro, la scuola, il sostegno ai caregiver, la riforma dell’accertamento dell’invalidità e l’aumento delle pensioni, ausili e accesso alle prestazioni e tanti altri.

Vediamo ora cosa viene proposto dai contendenti leggendo il loro programma ormai diventato ufficiale.

Movimento Cinque Stelle

Il Movimento 5 Stelle in maniera schematica indica cinque punti a sostegno delle persone con disabilità e loro caregiver.
1. Completare l’incremento delle pensioni di invalidità per le persone con disabilità;
2. Potenziamento degli strumenti per i percorsi di vita indipendente delle persone con disabilità e non autosufficienti;
3. Attuazione della legge delega in tema di disabilità
4. Definizione e potenziamento delle tutele per i caregiver;
5. “Silver cohousing” (coabitare assieme per combattere la solitudine) e socio bonus per creare condizioni di vita migliori per gli anziani.
Centrodestra
I punti indicati invece dalla coalizione che comprende Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Noi Moderati sono:
– Sostegno concreto alle famiglie con disabili a carico attraverso l’incremento dei livelli essenziali di assistenza sociale;
– Rafforzamento dei meccanismi di decontribuzione per il lavoro femminile, gli under-35, i disabili, e per le assunzioni nelle zone svantaggiate;
– Controllo sull’effettiva applicazione degli incentivi all’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro;
– Potenziamento di politiche mirate alla piena presa in carico delle persone con disabilità, anche attraverso l’incremento delle relative risorse;
– Maggiori tutele in favore dei lavoratori fragili, immuno depressi e con disabilità grave.
Partito Democratico
Il Partito Democratico inserisce gli interventi per la disabilità in alcuni tra i suoi macro temi. In sintesi, li riportiamo di seguito:
– Approveremo la riforma della non autosufficienza proposta dal Ministro Orlando con un incremento del finanziamento pubblico per l’offerta di interventi e servizi;
– Garantiremo riconoscimento e tutele ai caregiver;
– Ci impegniamo a dimezzare al 2027 i tempi massimi delle liste di attesa per esami diagnostici e interventi;
– Investimenti nell’aumento dei docenti di ruolo di sostegno per affiancare nel percorso scolastico tutte le persone con disabilità;
– Istituzione di fondi per abbattere barriere architettoniche e sensoriali in scuole e impianti sportivi e sostenere l’acquisto di ausili da destinare a persone con disabilità, in particolare giovani, per avviarle alla pratica sportiva;
– Impegno a migliorare ulteriormente l’Assegno unico e universale per i figli a carico, potenziando le clausole di salvaguardia in particolare per le persone con disabilità e le famiglie con figli disabili e rivedendo il peso della prima casa nel calcolo dell’Isee utilizzato per l’Assegno unico;
– Introduzione di una pensione di garanzia che stanzi le risorse necessarie a garantire una pensione dignitosa a chi ha carriere lavorative discontinue e precarie;
– Sul fronte lavoro, Disabilità e non autosufficienza – Per una vera inclusione una rete più forte e capillare di servizi pubblici per le famiglie.
Terzo Polo (Azione – Italia Viva)
La coalizione guidata da Calenda è quella che riserva una parte maggiore del suo programma agli interventi previsti per la disabilità :
Il Mezzogiorno è stato storicamente indebolito da un sistema di interventi sociali parametrati sulla spesa storica e non su indicatori socio-demografici. Con il Governo Draghi si è invertita questa tendenza, garantendo un riequilibrio in particolare rispetto agli asili, agli studenti con disabilità e ai servizi sociali. Si tratta di misure da confermare e potenziare anche in chiave economica per accrescere il tasso di occupazione femminile e rendere il sistema produttivo del Sud più competitivo e attrezzato. Questo processo di riequilibrio deve essere completato su tutti gli altri capitoli della spesa sociale.
– Tutelare le persone con disabilità con una normativa omogenea in tutte le regioni.
Per realizzare l’inclusione sociale è necessario implementare misure relative al ‘budget di salute’ delle persone con disabilità. Questo termine indica l’insieme delle risorse e i servizi necessari a restituire alla persona con disabilità un ruolo sociale attivo, da realizzare attraverso un progetto terapeutico-riabilitativo individualizzato. È necessario:
• favorire interventi per l’abitare civile perseguendo l’obiettivo di contrasto a forme di segregazione esistenti e garantendo il diritto alla realizzazione del proprio progetto personalizzato di vita;
• eliminare tutte le barriere che è possibile rimuovere (fisiche, logistiche e culturali);
• favorire programmi di vita indipendente; riconoscere la figura del “caregiver” istituendo il Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza;
• un piano shock per la piena accessibilità di edifici e servizi pubblici;
• un “incentivo accessibilità” destinato ai negozianti e gestori di pubblici esercizi che, pur in assenza di opere di dimensione tale da imporre per legge l’abbattimento delle barriere architettoniche adottino interventi per consentire l’accesso agli spazi da parte delle persone con disabilità (ad esempio, eliminazione del gradino di ingresso, l’installazione di banconi ribassati, la realizzazione di servizi accessibili);
• l’adozione di un “assegno per la vita indipendente e la non istituzionalizzazione”, svincolato dal Fna che vada ad aggiungersi all’indennità di accompagnamento e che sia destinato specificamente a favorire l’autonomia, anche abitativa, delle persone con disabilità non autosufficienti di età più giovane prevenendo l’istituzionalizzazione e favorendo la deistituzionalizzazione. I requisiti di accesso alla misura saranno accertati da Inps ma il loro impiego sarà determinato con il supporto dei servizi sociali locali sulla base della volontà della persona interessata e prevedendo sistemi di monitoraggio e rendicontazione;
• rendere sistemici gli istituti sperimentati durante il Covid-19 a tutela dei lavoratori fragili: in particolare, nel caso di persone con disabilità o in condizioni di fragilità, il diritto al lavoro agile (c.d. smart working) da eccezione, deve divenire strumento strutturale;
• adottare i decreti attuativi del Jobs Act con particolare riferimento alla figura del disability manager e, più in generale, incentivare, nell’ambito delle politiche attive per il lavoro, l’assunzione di persone specificamente formate al collocamento di persone con disabilità;
• intervenire sui meccanismi fiscali che oggi creano un conflitto per le famiglie che, a fronte di retribuzioni minime per il figlio con disabilità derivanti da stage o percorsi di apprendistato rischiano di perdere il fondamentale beneficio del mantenimento del figlio a carico.

– Potenziamento dell’Assegno Unico e Universale con aumento della maggiorazione in caso di secondo percettore di reddito e revisione dell’Isee (necessario aumentare il peso: di figli o persone con disabilità a carico delle famiglie) (…).

– Attuazione della delega relativa al sostegno all’educazione dei figli: assegno di rimborso delle spese educative (rette relative alla frequenza dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole, anche paritarie; di attività sportive e culturali, dei centri estivi e di altre attività di educazione non formale);
– Assegno di rimborso per le spese sostenute per i figli con disabilità, con patologie fisiche o psichiche invalidanti, compresi i disturbi del comportamento alimentare, disturbi specifici dell’apprendimento o bisogni educativi speciali;
– Assegno di rimborso per i costi sostenuti per servizi di cura di figli piccoli (baby-sitter), genitori anziani (badanti) o persone con disabilità (educatori).
– Azzerare la burocrazia per anziani e persone con disabilità
L’obiettivo è ridurre al minimo l’impatto della burocrazia sulla vita quotidiana delle persone più vulnerabili introducendo l’esenzione dal rinnovo del Contrassegno disabili per le invalidità stabilizzate; l’ottenimento automatico dei benefici fiscali sulle automobili; la possibilità di visita solo documentale per il rinnovo delle patenti speciali; la semplificazione della fornitura di ausili monouso; l’estensione della validità delle terapie ripetitive. È inoltre necessario rimodulare le attività degli sportelli Suap e Sue al fine di offrire ai cittadini un’interfaccia unica per tutti i servizi (il cosiddetto Suape).

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