Caro energia, da Confartigianato l’allarme: “interventi immediati per scongiurare il lockdown energetico”

Micro e piccole imprese della Sardegna a rischio: 425milioni di euro di spesa in più rispetto all’anno scorso. Da uno studio effettuato da Confartigianato, i maggiori costi potrebbero arrivare fino a 850milioni.

I settori più colpiti sono quelli di vetro,ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare.

Le aziende rischiano il lockdown energetico e molti imprenditori pensano alla chiusura. Servono interventi immediati e altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare un’ecatombe di imprese e una crisi senza precedenti.

L’impatto sulle piccole attività produttive isolane rischia di ingigantirsi ulteriormente se nei prossimi quattro mesi i prezzi dell’elettricità non diminuiranno. I maggiori costi per i piccoli imprenditori, infatti, potrebbero salire nel 2022 fino a 850 milioni di euro in più rispetto al 2021.

Le misure da adottare

Certamente vanno confermate e potenziate le misure già attuate da questo Esecutivo: azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Si aspetta di veder fissato un tetto europeo al prezzo del gas e il recupero del gettito calcolato sugli extraprofitti. Così da non aggravare la situazione del bilancio pubblico.

Necessario a questo punto un gesto di responsabilità e solidarietà delle imprese energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale. Vanno anche sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in particolare per creare Comunità Energetiche e per incrementare l’autoproduzione”.

Roberta Gatto

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