Avvocata Woo, la serie coreana che ha colpito al cuore

Lei è una giovane avvocata e porta il nome di Woo Young-Woo. Si presenta con il tradizionale inchino e dice: «mi chiamo Woo Young-woo, che sia letto al dritto o al rovescio come kayak, atta, radar, esose». Quasi un palindromo, insomma. Ha un disturbo dello spettro autistico e, fresca di laurea in giurisprudenza dove era la migliore del suo corso, viene assunta come tirocinante dal prestigioso studio Hanbada. Si tratta dei più importanti uffici di consulenza legale con sede al 17esimo piano di un grattacielo di Seul. La sua vita può sembrare strana e insolita ma ha un talento particolare: conosce a memoria il codice civile e penale ed è in grado di ricordare ogni dettaglio di un testo o immagine. Ha bisogno di contare fino a tre prima di passare da un ambiente a un altro, ha difficoltà a superare la porta girevole del palazzo ma conosce nei dettagli ogni parola dei casi di cui si occupa.

La serie televisiva

Le storie e i casi affrontati dalla giovane legale sono all’opposto dell’atroce gioco mortale alla base di Squid Game, la serie sudcoreana di cui tanto si è parlato in questi ultimi anni. In questo caso, lasensibilità, l’intelligenza e la leggerezza di “avvocata Woo” hanno già  conquistato il pubblico ed è una delle serie non in lingua inglese più viste di quest’estate su Netflix. E questo dai Paesi asiatici in Europa sfondando persino in Italia dove i sottotitoli sono ancora un deterrente per il grande pubblico.
A questo si aggiunge la profonda passione di Woo per le balene, megattere, delfini, narvali, beluga, orche. Affascinata dai comportamenti sociali di questi mammiferi che la scortano nelle sue giornate nuotando tra le nuvole e illuminandole il volto quando le indicano la soluzione più appropriata di ogni caso. Il tutto da una divertente colonna sonora che la fa sembrare un personaggio da serie animata.

Il personaggio televisivo

Anche se non si capisce una parola di coreano, compresi gli intraducibili giochi di parole con i nomi e i cognomi dei vari personaggi, bastano le espressioni sul volto di Woo per capire i suoi stati d’animo e quelli di chi le sta vicino. E non manca una tenera storia con il collega Lee Jun-ho, capace di sciogliere anche i più cinici.

Sono continui i riferimenti a luoghi, cibi e tradizioni locali. La serie, girata e ambientata nel 2022, colpisce però per il modo in cui affronta la questione dell’autismo della protagonista: indossa una cuffia perché le danno fastidio i rumori, si agita di fronte a reazioni violente, sa di essere concentrata solo su se stessa.

La prima udienza

Alla sua prima udienza si rivolge al giudice e alla giuria dicendo: «prima che cominci l’arringa chiedo la vostra comprensione. Io sono nello spettro autistico quindi le mie parole e i miei gesti potrebbero risultare inarticolati e goffi ma amo il diritto e il mio rispetto per l’imputato non è diverso da quello di qualsiasi altro avvocato».

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