Ierfop, “catturato” il suono delle stelle e galassie

Wanda Diaz Merced durante lo scambio di doni tra il presidente Ierfop Roberto Pili e il direttore della Formazione Bachisio Zolo

Trasformare le stelle e le galassie in suoni: quasi in musica. Sembra una cosa impossibile, eppure Wanda Diaz Merced, portoricana (oggi lavora all’Osservatorio gravitazionale europeo di Cascina) l’ha dimostrato. L’occasione per presentarlo al pubblico sardo c’è stata giovedì pomeriggio nel corso della conferenza “La voce delle stelle” tenuto nei locali Ierfop Onlus di via Platone a Cagliari che ha promosso l’evento. Perché far “sentire” le stelle e non farle vedere? Semplice, perché Wanda Diaz Merced è divenuta cieca quando aveva iniziato a frequentare l’università e caparbiamente ha voluto completare gli studi in astronomia facendo diventare la sua disciplina più inclusiva. Anche per i ciechi e gli ipovedenti. E infatti grazie a un programma applicato al suo telescopio è riuscita a catturare il “suono” delle galassie  prodotto dalle onde risonanti che giungono fino a noi. «L’idrogeno ci restituisce la dimensione delle galassie». Ha spiegato a un pubblico attento e incuriosito accalcato nella sala congressi della sede Ierfop.

La riproduzione tattile di una galassia

E per confermare e rendere ancora più inclusiva la sua conferenza ha distribuito al pubblico una riproduzione tattile della galassia osservata e riprodotta in un semplice foglio A4. E ha invitato il pubblico coinvolgendolo in un’esplorazione del tutto tattile. «Con il telescopio» specifica la scienziata, «si può apprezzare il suono e il colore delle stelle».

Parole apprezzate dal presidente Ierfop Roberto Pili. «È vero: siamo tutti impegnati nel rendere le Scienze e la tecnica più accessibile a chi prima ne veniva escluso e noi, nel nostro piccolo, stiamo promuovendo e svolgendo iniziative e corsi di formazione sempre più specifici, sempre più tecnici dando possibilità a chi, anni addietro, era escluso». «Anche questa conferenza su “La voce delle stelle”» conferma il direttore della Formazione Ierfop Bachisio Zolo anch’egli non vedente dalla nascita, «vuole dare un senso di sfida tutta tesa al miglioramento. Si combatte per migliorarsi e bisogna farlo con tenacia, impegno e costanza: proprio i valori che vogliamo trasmettere».

«Assistiamo da diversi anni» riscontra Teodoro Rodin, vicepresidente vicario di Ierfop Onlus, «a una sempre maggiore inclusione dei disabili nel mondo della Scienza».

«E proprio le Scienze oggi» come sottolineato dalla moderatrice Silvia Casu a nome di Emilio Carlo Molinari dell’Istituto nazionale astrofisica, «hanno effettuato in questi ultimi decenni grandi sforzi per renderla sempre più accessibile». Il tutto reso in un modo non banale. «Perché la Cultura, l’inclusione» sottolinea Donatella Petretto dell’Università di Cagliari, «oggi guardano sempre più verso l’eccellenza».

E a confermare la bontà della conferenza di giovedì incluso nel Festival “Altre visioni” che Ierfop cura da aprile a dicembre con spettacoli di concerti e mostre artistiche vi è anche la testimonianza del direttore de Il Planetario di Cagliari Manuel Floris. «Sì, le stelle si osservano ma si ascoltano anche. Prima si guardavano con il senso della vista ma oggi l’Uomo comincia anche a impiegare anche gli altri sensi».

Nell’ambito del Festival “Altre visioni” promosso da Ierfop, nella sede di via Platone fino al 30 settembre è possibile ammirare i manufatti in ceramica realizzati nei mesi scorsi durante il Laboratorio di espressione artistica “Fare con le mani” in collaborazione con l’Anpvi.

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