Donne e disabilità nel mondo del lavoro

Nell’Unione Europea le persone con disabilità continuano a subire discriminazioni sul lavoro, sia per quanto riguarda l’accesso al lavoro stesso, sia per la parità di retribuzione a parità di lavoro. Per le donne con disabilità il problema diventa maggiore perché devono fare i conti anche con il divario di genere. Una specificità non adeguatamente considerata nelle Strategie della Commissione Europea per contrastare il fenomeno. Per questo il Forum Europeo sulla Disabilità ha elaborato alcune raccomandazioni, per far sì che si affrontino le disparità incontrate dalle donne con disabilità sul mercato del lavoro

La Giornata della Parità Retributiva

Lo scorso 18 settembre scorso si è celebrata la Giornata Internazionale della Parità Retributiva. Si tratta di una ricorrenza introdotta dalle Nazioni Unite per contrastare il fenomeno per cui le donne vengono pagate meno rispetto agli uomini. E questo in molti settori economici e a parità di ruolo e di mansioni. Considerando che per le donne con disabilità la situazione è ancora più drammatica sia rispetto agli uomini (con e senza disabilità), sia rispetto alle altre donne, e considerando anche che tale specificità non è stata adeguatamente considerata nelle Strategie definite dalla Commissione Europea per contrastare il fenomeno, ecco che in occasione della Giornata del 18 settembre l’Edf, il Forum Europeo sulla Disabilità ha reso pubbliche una serie di raccomandazioni rivolte proprio alla Commissione Europea. E tutto perché si affrontino le disparità che le donne con disabilità incontrano nel mercato del lavoro così da introdurre misure per la trasparenza retributiva.

Principi dell’Unione Europea

Il diritto alla parità di retribuzione tra donne e uomini (a parità di lavoro o per lavori di pari valore) è uno dei princìpi dell’Unione Europea sanciti dai Trattati. Potrebbe già bastare questo principio, eppure la parità di accesso all’occupazione e il divario tra lavoro e retribuzione rimane una realtà nell’Unione stessa.

I dati
I dati mostrano infatti ancora come le persone con disabilità continuano a subire discriminazioni sul lavoro. E questo sia per quanto riguarda l’accesso al lavoro, sia per la parità di retribuzione a parità di lavoro. Le donne continuano ad avere meno probabilità di essere assunte a tempo pieno, hanno minori opportunità di lavoro e, in numerose situazioni, i loro diritti non sono rispettati né vengono loro forniti gli accomodamenti di cui hanno necessità.

Il Forum osserva come le donne con disabilità costituiscano il 25,9 per cento della popolazione femminile totale nell’Unione e il 60 per cento della popolazione complessiva di oltre 100 milioni di persone con disabilità. Nonostante questi dati appena confortanti, le donne continuano a subire discriminazioni multiple e intersezionali in tutti i settori della vita, compresi gli svantaggi socioeconomici, bassi tassi di occupazione e alti tassi di povertà.

La condizione femminile

In particolare i dati relativi all’Unione Europea indicano come circa il 49 per cento delle donne con disabilità (di età compresa tra 20 e 64 anni) sono occupate. E questo rispetto al 53,9 per cento degli uomini con disabilità della stessa fascia di età.

Solo il 20 per cento delle donne con disabilità ha un’occupazione a tempo pieno, rispetto al 29 per cento degli uomini con disabilità mentre è al 48 per cento l’occupazione delle donne senza disabilità contro il 64 per cento degli uomini senza disabilità.

I numeri e i dati statistici indicano chiaramente come la condizione delle donne e delle ragazze con disabilità non è solo peggiore di quella delle donne senza disabilità, ma è anche peggiore di quella dei maschi con disabilità.

Disparità di reddito

Alla significativa disparità nell’accesso al lavoro tra i due generi, si rilevano poi differenze anche nella capacità di reddito. I dati dell’Indice di Uguaglianza di Genere 2021 (espresso nello standard di potere d’acquisto (Ppps) mostrano come il reddito netto equivalente medio dell’Unione Europea era di 16.822 Ppps all’anno per le donne con disabilità rispetto a 17.746 Pps per gli uomini con disabilità. 20.100 Pps per le donne senza disabilità e 20.935 Pps per gli uomini senza disabilità.
È chiaro quindi, come le risorse finanziarie delle donne con disabilità sono inferiori rispetto a quelle degli uomini con disabilità e a quelle delle donne senza disabilità.

Le cause

Tale disparità salariale si determina a causa delle barriere e delle discriminazioni che le donne con disabilità incontrano. E questo in particolare è dovuto agli stereotipi e ai pregiudizi basati sul genere e sulla disabilità.
Le cause indicate alla base del divario occupazionale e retributivo sono molteplici: si indicano i livelli di istruzione e formazione inferiori; lo stigma e la discriminazione; la segregazione nei diversi settori economici; la conciliazione tra lavoro retribuito e vita privata. Tutto questo porta a vedere le donne trascorrere più tempo a svolgere lavori informali non retribuiti e ad assumere responsabilità di cura.

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