Telemedicina, il futuro tra i camici bianchi: opportunità da cogliere

Per tutti, ma proprio per tutti, la telemedicina è vista come una grande opportunità: di lavoro e di sviluppo in campo medico, diagnostico e riabilitativo. Però, c’è un però: «ci sarà vero progresso in questo campo» ammonisce Roberto Pili, presidente Ierfop ed egli steso medico e odontoiatra impegnato ad affrontare questa novità, «quando le nuove tecnologie che si stanno approntando diventano un vantaggio per tutti. La telemedicina deve essere davvero l’erogazione di assistenza sanitaria a distanza fatto però in modo inclusivo». Perché c’è un dato su cui Pili accentua le attenzioni: «e cioè il campo di chi usufruisce del sistema sanitario dove in Italia si registrano 14 milioni di ultra sessantacinquenni e dove bisogna anche considerare il 4,1 per cento di disabili». Ecco quindi cosa significa l’esigenza dell’inclusività.

Per Mauro Piria, la telemedicina è però prima di tutto «un’enorme potenzialità da sfruttare. Ci troviamo all’alba di una grande epoca dove la tecnologia continua la sua incessante evoluzione». «Ierfop Onlus, storicamente» premette il direttore della Formazione Ierfop Bachisio Zolo, «non ha solo badato alla formazione ma anche al benessere e all’autonomia. Pensiamo alla tecnologia e che cosa questa ha rappresentato per i disabili della vista: è stata una resurrezione perché ci ha permesso di accedere al mondo della cultura, dei libri in modo più facile, con minor perdita di tempo rispetto a come si accedeva prima». Temi e concetti ben condivisi anche nel mondo dell’Università. «La necessità, l’utilità oggi della telemedicina» ribadisce Donatella Petretto dell’Università di Cagliari, «in questo momento in cui si sta sviluppando e definendo, deve tener conto anche della personalizzazione di chi beneficia dei servizi e per questo deve rispettare il concetto dell’equità».

«Indicando e fermando queste necessità di inclusività» conclude Roberto Pili, «nel 2020 e 2021 ci siamo tutti resi conto di come la pandemia ha fatto affacciare in modalità vicaria la telemedicina e oggi attraverso il Pnrr sono state messe le basi per il suo sviluppo coinvolgendo un numero importante di popolazione».

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