Caro-bollette, Cagliari taglia gli educatori agli alunni con disabilità

La Città Metropolitana di Cagliari in data 4 ottobre ha comunicato alle famiglie dei 488 studenti con disabilità iscritti alle scuole superiori di secondo grado la decisione di tagliare le ore di assistenza scolastica. «Gentili genitori» recita la comunicazione inviata, «quest’anno, nostro malgrado, come avrete notato, abbiamo dovuto disporre l’avvio del servizio dal 1 di ottobre e la riduzione del monte orario assegnato ai singoli studenti. Non lo abbiamo fatto a cuor leggero, consapevoli dell’importanza e della delicatezza del nostro intervento». La comunicazione è a firma di dei responsabili del servizio Alessandro Balletto e Bruno Orrù.

I costi

Negli ultimi tempi, il servizio di assistenza educativa specialistica ha visto un continuo incremento della platea dei fruitori nel corso degli anni. Le conseguenze? «Questo ha incrementato esponenzialmente il fabbisogno finanziario» si recita ancora nella comunicazione, «ma oggi però, la drammatica situazione in cui versano gli enti locali, a causa fondamentalmente dei problemi indotti dagli straordinari aumenti dei costi dell’energia, non ci consente ulteriori adeguamenti». Da qui la riduzione percentuale del monte ore per l’assistenza educativa assegnato a ciascuno studente. Quanto? «Nell’ordine del 30 per cento rispetto alle indicazioni dei Pei» è l’indicazione contenuta nella comunicazione “incriminata”. Qualcuno, però, calcola come la riduzione sia in realtà del 50 per cento. Dimezzata, insomma. Perché le ore indicate nel Pei erano di 15 e ora si è passati a 8.

I diritti

Con buona pace per la sentenza del Tar della Sardegna del 2021 che garantisce il diritto dell’insegnante di sostegno. Perché sul diritto allo studio per gli alunni con disabilità nessuno nutre dubbi.

Nell’anno scolastico 2022/2023, nelle scuole sarde sono stati registrati 8.530 studenti e studentesse con disabilità (su un totale di 187.176 totali) di cui 3.093 nelle scuole secondarie di secondo grado: un incremento del 4,56 per cento, il più alto fra tutte le regioni d’Italia.

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