Turismo, i Comuni turistici italiani accessibili per persone disabili

Quali e quanti sono in Italia i luoghi turistici accessibili e fruibili dalle persone con disabilità? Non molti, considerando come solo 45 Comuni su 8mila hanno ricevuto il riconoscimento della “Bandiera Lilla”. Il progetto “Bandiera Lilla” nasce nel 2012 con l’obiettivo di favorire il turismo da parte di persone con disabilità, premiando e supportando allo stesso tempo i Comuni che prestano particolare attenzione a questo target turistico.

I dati riguardanti i Comuni che hanno beneficiato di questo riconoscimento non sono incoraggianti. E questo, se si tiene in conto come l’Istat calcoli un aumento del 70 per cento (entro il 2035) del numero di viaggiatori con disabilità.

A influire sulla crescente richiesta di turismo accessibile ci sono diversi fattori socio-demografici tra cui l’invecchiamento della popolazione e i vari problemi di salute.

La Bandiera Lilla

Inizialmente il progetto ha coinvolto la regione della Liguria con l’assegnazione nel 2012 del riconoscimento a dieci Comuni liguri. Oggi sul territorio nazionale sono certificati con la Bandiera Lilla un totale di 45 Comuni distribuiti in 15 Regioni.

Il riconoscimento viene assegnato con cadenza biennale. Inoltre, negli anni con numero pari viene organizzato un evento a livello nazionale per far conoscere i Comuni Bandiera Lilla e dar loro ulteriore risalto.

I Comuni virtuosi

In Sardegna i Comuni virtuosi sono Budoni, Dorgali, Golfo Aranci e La Maddalena. A questi si aggiungono in Italia Tortoreto (Abruzzo), Policoro (Basilicata), Rocca Imperiale (Calabria), Fiumalbo e Fontanellato in Emilia Romagna, Minturno (Lazio), Albissola Marina, Camogli, Diano Marina, Finale Ligure, Levanto, Loano, Pietra Ligure, Santa Margherita Ligure, Sarzana e Spotorno in Liguria, Sirmione (Lombardia), Castelleone di Suasa, Civitanova Marche, Cupra Marittima, Grottammare e Senigallia nelle Marche, Castiglione della Pescaia, Marciana Marina, Peccioli e San Vincenzo in Toscana, Baveno (Piemonte), Carovigno e Maruggio in Puglia, Ali Terme, Avola, Furci Siculo, Modica, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Santa Teresa di Riva, San Vito lo Capo e Savoca in Sicilia, Riva del Garda (Trentino-Alto Adige), Malcesine e Porto Viro in Veneto.

Come aderire alla rete

Il riconoscimento può essere richiesto da tutti i Comuni italiani e ha una durata di due anni. Una volta verificati i requisiti e firmata la convenzione, inizierà il processo di valutazione prevedendo la compilazione di un questionario online e, in caso di esito positivo, l’analisi territoriale svolta dagli incaricati della Cooperativa.

In caso di esito negativo, invece, viene consegnato un report con dei suggerimenti utili a poter ottenere il riconoscimento.

Il principale oggetto delle verifiche sono i luoghi turistici. Riguardo questi non si richiede una totale accessibilità ma un livello sufficiente a garantire la fruizione da parte delle persone con disabilità.

Non ci sono scadenze per richiedere l’adesione e il riconoscimento viene assegnato al termine dell’iter di valutazione.

L’impegno in Italia per aumentare l’offerta di turismo accessibile

L’Apmarr (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare) insieme ad Ast (Associazione Sclerosi Tuberosa) e Uildm (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) con il Comune di Mazzara del Vallo hanno promosso il progetto “SiPuò – Pratiche di accessibilità”. Si tratta di un progetto cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con obiettivo prefissato di sviluppare e promuovere un modello innovativo di accessibilità e inclusività delle pratiche di turismo e tempo libero.

Il Rapporto SiPuò contiene approfondimenti e statistiche sull’attuale contesto nazionale, aggiunti i bisogni delle persone con disabilità. Sono contenute le esperienze maturate sul territorio e vengono proposte una serie di linee guida da seguire per creare spazi e servizi inclusivi adatti alle esigenze di tutte le persone.

Emanuele Boi

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