Twitter, silurato il team dedicato all’accessibilità

Dopo lo scandalo dei licenziamenti di massa notificati via e mail ai dipendenti è la volta del team che si occupa di rendere il social più accessibile.

Il primo segnale di allarme lo si è avuto con le dimissioni della responsabile della customer experience, Sarah Personette, così come del capo dell’ufficio Persone e Diversità Dalana Brand a cui sono seguiti tagli importanti su interi gruppi di lavoro, tra cui quello che si occupa di rendere la piattaforma più inclusiva.

Il team

Creato nel 2020 e inizialmente composto da un solo ingegnere (Andrew Hayward), il team si è poi allargato arrivando a contare al proprio interno dieci esperti in materia di accessibilità. Persone che, con le loro competenze, hanno permesso al social di diventare uno dei punti cardine dell’interazione online per le persone con disabilità. Fino a quel momento, infatti, Twitter non si era dimostrato particolarmente attento alle esigenze di questi utenti come testimonia quanto accaduto con l’inserimento dei Voice Tweets (le note vocali) proprio nel 2020.

Il social aveva trascurato di implementare le funzioni dei sottotitoli, fondamentali per la fruizione delle note vocali da parte di persone sorde, causando così una serie di proteste che hanno portato alla fondazione del team per l’accessibilità.

I progetti

Il gruppo di lavoro guidato da Haywards ha portato avanti la propria mission  facilitando l’uso del social a utenti con esigenze specifiche, come sordi e disabili visivi e incoraggiando la community a rendere Twitter più inclusivo.

Grazie all’introduzione degli “alt-text” (i testi alternativi) e di un badge ben visibile per l’inserimento di questi nelle immagini, le persone con disabilità visiva possono ascoltare la descrizione delle immagini inserite dagli utenti mentre per le persone sorde è stata creata la funzione didascalie all’interno di Twitter Spaces così da permettere l’interazione nelle discussioni dal vivo.

A questo va ad aggiungersi il lavoro di ricerca portato avanti dal team che si è impegnato per trovare soluzioni anche per persone neuro divergenti e ha sempre incoraggiato l’azienda a focalizzarsi su inclusività e accessibilità.

Un futuro incerto

Grande rammarico è stato espresso da associazioni che si occupano di disabilità, come la Lighthouse for the Blindand Visually Impaired di San Francisco che si occupa di persone con disabilità visiva. «Sono stati molto bravi» ha detto il vicepresidente Scott Blanks riferendosi al team di Haywards.«ma  ora non ci sono più».

A destare preoccupazione, inoltre, è il fatto che al momento non ci sia un gruppo dedicato a garantire che Twitter sia conforme alle leggi sulla disabilità. Secondo Howard A. Rosenblum, amministratore delegato della National Association of the Deaf, «il mancato monitoraggio o la mancata verifica dell’accessibilità dei nuovi programmi e servizi significa come Twitter rischia di violare l’Ada (Americans with DisabilitiesAct)».

Per il momento, restano rabbia e amarezza da parte di quegli utenti che, ancora una volta, si sono visti negare i propri diritti in nome del profitto.

Roberta Gatto

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