Una poesia per prepararci al Natale

Natale è un flauto d’alba,

un fervore di radici

che in nome tuo

sprigionano acuti

ultrasuoni. Anche le stelle ascoltano gli

azzurrognoli soli

in eterno ubriachi di pura solitudine.

Perché, questo tu sei, piccolo Dio che

nasci

e muori e poi rinasci sul cielo delle

foglie:

Una voce che smuove e turba anche il

cristallo,

il mare, il sasso, il nulla inconsapevole.

Invisibile aria: tu impregni ciò che vive

e solo vive se di te s’impregna.

Tu sei d’ogni radice l’alto mistero in

musica

che innerva il tralcio Lazzaro e lo spinge

a fiorire.

    M. L. Spaziani

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