Istat, i dati 2021 nella terza edizione del censimento fotografa la povertà in Italia

Dalla terza edizione del Censimento permanente della Popolazione e delle Abitazioni svolta dall’Istat nel 2021 emerge un quadro davvero preoccupante.

Da segnalare, come la rilevazione, per la prima volta, tiene conto anche delle persone che vivono in convivenze anagrafiche, quelle che risiedono in campi autorizzati o insediamenti tollerati e spontanei, i senzatetto e senza fissa dimora.

La popolazione

La popolazione censita al 31 dicembre 2021 ammonta a poco più di 59 milioni di residenti, registrando un calo dello 0,3 per cento (un calo di circa 206 mila individui) rispetto all’anno precedente. Il decremento maggiore interessa il Centro Italia e l’Italia settentrionale, mentre risulta più contenuto nell’Italia meridionale e nelle Isole.

A incidere sul decremento non solo il saldo naturale negativo, ma anche il calo della popolazione straniera. Rispetto al 2020, infatti, si è registrata un’incidenza sulla popolazione totale pari all’8,5 stranieri ogni 100 abitanti (più di 5 milioni, con un calo di poco più di 141 mila rispetto all’anno precedente).

Il fenomeno di decremento, inoltre, risulta più limitato nei Comuni fino 5 mila abitanti e nella fascia tra i 5 e i 20 mila abitanti (il 70 per cento dei comuni italiani); nei 44 Comuni con una popolazione oltre 100 mila abitanti, solo 5 guadagnano popolazione.

Le donne, la maggioranza della popolazione residente

Per quanto riguarda la popolazione residente, dal censimento emerge come siano le donne a rappresentarla maggiormente: le donne sono infatti il 51,2 per cento, oltre un milione in più degli uomini.

Cresce l’età media

Rispetto all’anno precedente si registra un innalzamento dell’età media. Si passa da 43 a 46 anni, con la Campania che si conferma la regione più giovane d’Italia (età media 43,6) mentre la Liguria quella più anziana (49,4 anni). L’invecchiamento emerge anche dal fatto che per ogni bambino, nel 2021, si contano 5,4 anziani. L’indice di vecchiaia si è innalzato: nel 2020 era pari a 182,6 per cento mentre nel 2021 è passato al 187,6 per cento.

Anche nei dati relativi l’invecchiamento, non va dimenticata la popolazione straniera residente. Gli stranieri, infatti, hanno un’età media più bassa rispetto agli italiani (35,7 per cento contro 46 anni). Questo comporta un rallentamento nel processo di invecchiamento.

Istruzione

Dal censimento emerge il calo sistematico degli analfabeti, ovvero delle persone che sanno leggere e scrivere, ma non hanno concluso il corso regolare di studi e quelle con licenza di scuola elementare e media. Il 36,3 per cento della popolazione è in possesso del diploma; rispetto al 2011 aumentano i laureati (15 per cento) e i dottori di ricerca (0,5 per cento).

Emanuele Boi

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