La retinopatia diabetica, la principale causa di cecità nel mondo

La retinopatia diabetica insorge come complicanza del diabete mellito di tipo 1 e di tipo 2. Secondo i dati Istat 2020 in Italia la prevalenza di diabete diagnosticato è di circa 5,9 per cento di individui (oltre 3,5 milioni) ed è in costante aumento.

La patologia è causata da un danno ai vasi sanguigni del tessuto della parte fotosensibile dell’occhio, ovvero la retina. Il rischio di retinopatia è correlato alla durata del diabete: si stima infatti che dopo 5 anni di malattia diabetica il rischio di insorgenza di una qualsiasi forma di retinopatia aumenti del 20 per cento; dopo 10 anni del 40/50 per cento e dopo vent’anni il rischio la percentuale di rischio aumenti oltre il 90 per cento.

Retinopatia diabetica precoce e retinopatia diabetica proliferante

La retinopatia diabetica viene classificata in due forme: precoce o non proliferante (Npdr) e proliferante (pdr).

Nel primo caso si verifica un indebolimento dei vasi sanguigni che diventano soggetti a microaneurismi e piccoli rigonfiamenti che danneggiandosi comportano sanguinamenti. C’è anche il rischio che si formi un accumulo di liquidi nella parte centrale della cornea che causa una riduzione della vista.

Nel secondo caso (retinopatia diabetica proliferante) c’è una crescita anormale dei vasi sanguigni a danno della retina. I neovasi, stimolati anche dalla formazione di aree ischemiche nella retina, possono provocare il distacco della retina o un flusso di liquidi nell’occhio tale da provocare il glaucoma.

L’importanza dello screening

Negli stadi iniziali la retinopatia diabetica non presenta alcun sintomo visivo. Per questo motivo è importante sottoporsi a controlli regolari. Inoltre molte complicanze sono trattabili se riconosciute in maniera tempestiva. I controlli vengono quindi raccomandati a tutti i pazienti affetti da diabete mellito.

La diagnosi

Le diverse modalità per la diagnosi di retinopatia diabetica sono l’esecuzione con il retino grafo di una foto a colori del fondo oculare; la fuor angiografia retinica, ovvero un esame per valutare la presenza di segni di retinopatia diabetica proliferante e definire la presenza di aree ischemiche; infine la tomografia a coerenza ottica (Oct): questa permette di studiare in modo rapido e non invasivo la macula e il nervo ottico.

L’intelligenza artificiale trova notevoli potenzialità, dallo screening, alla diagnosi, al monitoraggio del paziente attraverso la gestione di una grande quantità di dati diagnostici.

Emanuele Boi

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