Spid, futuro incerto:  soppiantato dalla carta d’identità digitale?

«Dobbiamo cominciare a spegnere lo Spid e a promuovere la carta d’identità elettronica come unica identità digitale, nazionale e gestita dallo Stato».

Con queste parole Alessio Butti,sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica si è espresso in merito alla possibilità di mandare in pensione lo Spid.

Ma cosa cambierebbe se al suo posto subentrasse la carta d’identità digitale?

Differenze tra i due sistemi

Lo Spid (Sistema pubblico di identità digitale)consente di accedere ai servizi on line di amministrazione pubblica, come ad esempio i servizi Inps ed è fornito da una decina di gestori tra cui Haruba e Poste Italiane.  Il costo varia a seconda del gestore a cui ci si rivolge e lo si può ottenere anche gratuitamente. Il livello di sicurezza dello Spid a cui sono associati codice utente e Pin arriva a un livello 2.

La carta d’identità digitale è un servizio erogato dal Ministero dell’Interno e prodotto dalla Zecca dello Stato che può essere richiesto pagando un costo di circa 17 euro. Necessita di un apposito lettore e di due codici Pin e Puk per assicurare un livello 3 di protezione dei dati contenuti all’interno del microchip.

Funziona quindi in modo similare alle nuove carte di credito poiché presenta il contactless ed è dotata di tecnologia near field communication (nfc), tecnologia che però non è supportata da tutti i dispositivi.

L’obiettivo del governo

Al momento, il numero dei possessori di Spid e Cid si aggira attorno ai 30 milioni per entrambi i sistemi di identità digitale.

Il nuovo governo Meloni si è posto come obiettivo la creazione di un’unica identità digitale rilasciata dallo Stato a costo zero, da remoto e in tempi molto brevi, circa 24 ore.

La transizione dovrebbe avvenire in modo “negoziato”, coinvolgendo i gestori privati di identità digitale e conforme agli standard europei.

La nuova Cid dovrebbe inoltre risultare di più facile utilizzo anche in previsione dell’entrata in vigore nel 2025 di un sistema di identità digitale europea: si tratta di una app su cui i cittadini degli Stati membri potranno caricare i propri documenti, dalla patente a documenti catastali e titoli di studio.

I primi casi di applicazione del modello europeo sono attesi già nel 2023.

Roberta Gatto

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