Tessuti oculari in 3D contro la degenerazione maculare senile

Una nuova opportunità per la cura della degenerazione maculare senile: la creazione di tessuti oculari stampabili in 3D. È l’obiettivo posto dalla ricerca condotta da un gruppo di scienziati del National Eye Institute negli Stati Uniti.

In pratica verrebbe utilizzata una combinazione di cellule che formano la barriera emato-retinica esterna, cioè il tessuto oculare che supporta i fotorecettori della retina sensibili alla luce.

Degenerazione maculare senile, cosa è

La patologia è legata all’invecchiamento interessando così la macula, la porzione centrale della retina classificata in due forme: la degenerazione maculare senile secca e la degenerazione maculare umida.

In quella secca compaiono lesioni, chiamate drusen, dovute da accumuli di scorie cellulari che possono riassorbirsi o calcificare; quella umida presenta, oltre alle lesioni, la formazione di nuovi vasi sotto la retina.

Nelle fasi iniziali la patologia potrebbe non presentare sintomi. Si può però notare la riduzione della visione centrale, lo sfuocamento delle parole durante la lettura, oppure un’area scura al centro del campo visivo e una distorsione delle linee dritte.

Per quanto concerne la diagnosi, questa viene effettuata tramite visita oculistica con esame del fondo oculare e il supporto di esami strumentali.

Oltre l’età, la familiarità e i fattori genetici, tra i fattori di rischio si annoverano il fumo e l’alcool.

Le opportunità legate alla stampa 3D

La stampa in 3D del tessuto oculare consente di valutare i meccanismi alla base della degenerazione maculare senile e, più in generale, di altre malattie degli occhi.

In questo specifico caso gli scienziati hanno combinato in un idrogel cellule coroideali immature di tre tipi di cellule, periciti, cellule endoteliali e fibroblasti, utilizzando poi il risultato per stampare “un’impalcatura biodegradabile”.

Emanuele Boi

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