Cane guida e concerto: ancora oggi se ne fa un caso

Sophie Soon

La suggestiva esperienza di un concerto a lume di candela che rischia di diventare un momento di discriminazione

È successo a Singapore quando la nuotatrice ipovedente Sophie Soon ha rischiato di non poter accedere alla sala perché accompagnata dal proprio cane guida.

La denuncia sui social

Un video pubblicato su TikTok, noto social network, in cui Sophie (nickname @sophsoon) voleva raccontare ai propri follower l’esperienza del “candlelight concert” (concerti dal vivo a lume di candela) è diventato testimonianza del fatto.

Dopo pochi secondi che riassumono il viaggio in taxi, l’arrivo al luogo che avrebbe ospitato il concerto. L’inquadratura è dedicata a Orinda, incrocio di Golden Retriever, una pettorina gialla indossata dal cane ha la scritta “Non distrarre, cane guida al lavoro”. «Non ci fanno entrare perché pensano lei sia un animale domestico», racconta l’atleta e segue uno sconfortato «sfortunatamente accade più spesso di quanto dovrebbe».  Qualche istante di silenzio, che Sophie definisce come confuso, il dialogo con l’addetto alla sicurezza assume contorni ancor più surreali. “Deve guardare lo spettacolo?” chiede l’addetto, «si» risponde l’atleta, “Come vedere? Tu non puoi vedere, giusto?» replica lo steward.

Dopo la domanda “irrilevante”, come definita da Sophie, lei e il cane guida riescono ad accedere alla sala concerti. Il video racconto prosegue con l’atleta che spiega «curiosità: io vedo meglio in penombra», qualche nota del quartetto d’archi, la cena e la conclusione del viaggio.

I commenti e le scuse degli organizzatori

I commenti in risposta al video sono vari: «ho visto te e il tuo cane guida . È stato bravissimo»; «nei concerti si usano le orecchie, non gli occhi. Perché fare una domanda così?» arrivando al «(l’addetto) dovrebbe essere licenziato».

Non è mancata la replica degli organizzatori: «Vogliamo scusarci a nome di tutto il team, queste cose non dovrebbero accadere. Vorremmo invitarti a un altro concerto perché a causa di questo inconveniente non è stata l’esperienza che dovevi avere. Contattaci in privato e organizzeremo».

Emanuele Boi

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